Famiglia

Famiglia e successioni: il punto sulla giurisprudenza dei giudici di merito

La selezione delle pronunce di merito del 2022

di Valeria Cianciolo

Si segnalano in questa sede i depositi della giurisprudenza di merito in materia di diritto di famiglia e delle successioni 2022. Le pronunce in particolare, si sono soffermate sulle seguenti tematiche o questioni:

1. assoggettabile il fondo patrimoniale ad azione revocatoria;

2. donazione indiretta e denaro elargito da un coniuge in favore dell'altro in costanza di matrimonio;

3. rettificazione del sesso : ammissibile la domanda di rettificazione degli atti dello Stato civile proposta contestualmente alla domanda di autorizzazione all'adeguamento dei caratteri sessuali;

4. testamento: la successione legittima può coesistere con quella testamentaria;

5. risarcimento del danno per morte del congiunto e titolo per la legittimazione ad agire da parte dell’erede;

6. legittimazione all’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità;

7. captazione dolosa, reato di circonvenzione e annullamento dei testamenti olografi.

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1. FONDO PATRIMONIALE - Assoggettabile il fondo patrimoniale ad azione revocatoria (Cc, articoli 170 e 2901)

Deve ammettersi la possibilità di assoggettare a revocatoria l'atto con il quale venga costituito un fondo patrimoniale. In effetti il negozio costitutivo del fondo patrimoniale può essere dichiarato inefficace nei confronti dei creditori a mezzo di azione revocatoria ordinaria, in quanto rende i beni conferiti aggredibili solo a determinate condizioni così riducendo la garanzia generale spettante ai creditori sul patrimonio dei costituenti, rendendo più incerto e difficile il soddisfacimento del credito fino ad eliminarlo allorquando il bene costituito in fondo patrimoniale rappresenti l'unico cespite immobiliare dei debitori.

T ribunale Teramo, sentenza 19 gennaio 2022, n. 28 – Giud. Chiauzzi

 

2. DONAZIONE - Donazione indiretta e denaro elargito da un coniuge in favore dell'altro in costanza di matrimonio (Cc, articoli 769 e 809)

Il conferimento in denaro effettuato da un coniuge, attraverso il quale l'altro coniuge acquisti un immobile, è riconducibile in via presuntiva nell'ambito della donazione indiretta, come tale perseguente un fine di liberalità e soggetta ai soli obblighi di forma previsti per il negozio attraverso il quale si realizza.

Tribunale Benevento, sezione II, sentenza 13 gennaio 2022, n. 48 – Giud. Giuliano

 

3. RETTIFICAZIONE DEL SESSO – Ammissibile la domanda di rettificazione degli atti dello Stato Civile proposta contestualmente alla domanda di autorizzazione all'adeguamento dei caratteri sessuali (Legge 14 aprile 1982, n. 164, Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso)
Nel sistema creato con la legge n. 162 del 1984 tale correzione "chirurgica" non è imposta dal testo delle norme in esame, essendo sufficiente procedere ad un'interpretazione di esse che si fondi sull'esatta collocazione del diritto all'identità di genere all'interno dei diritti inviolabili che compongono il profilo personale e relazionale della dignità personale e che contribuiscono allo sviluppo equilibrato della personalità degli individui, mediante un adeguato bilanciamento con l'interesse di natura pubblicistica alla chiarezza nella identificazione dei generi sessuali e delle relazioni giuridiche ma senza ricorrere a trattamenti ingiustificati e discriminatori, pur rimanendo ineludibile un rigoroso accertamento della definitività della scelta sulla base dei criteri desumibili dagli approdi attuali e condivisi dalla scienza medica e psicologica.
(Nel caso in esame, il Tribunale ha ritenuto ammissibile la domanda di rettificazione degli atti dello Stato civile proposta contestualmente alla domanda di autorizzazione all'adeguamento dei caratteri sessuali).
Tribunale Rimini, sezione Unica, sentenza 21 gennaio 2022, n. 55 – Presid. Miconi Giud. Rel. Dai Checchi

 

4. TESTAMENTO - La successione legittima può coesistere con quella testamentaria (Cc, articolo 588)

La successione legittima può coesistere con quella testamentaria nell'ipotesi in cui il "de cuius" non abbia disposto con il testamento della totalità del suo patrimonio ed in particolare, nel caso di testamento che, senza recare istituzione di erede, contenga soltanto attribuzione di legati.

L'onere di dimostrare la propria qualità di erede - e non di legatario - incombe sul convenuto che la invoca e che, ex articolo 588 del Cc, per aversi disposizione a titolo universale, sono ininfluenti le espressioni utilizzate dal testatore ma rileva la circostanza che le stesse comprendano l'universalità o una quota dei beni del testatore, mentre l'indicazione di beni determinati non esclude la natura universale della disposizione quando risulta che il testatore ha inteso assegnare quei beni come quota del suo patrimonio.

La facoltà concessa dalla de cuius al convenuto di prelevare dal conto corrente, senza alcuna indicazione della finalità (ad esempio per il pagamento delle esequie), e tenuto conto del contesto in cui si inserisce l'attribuzione, ossia in aggiunta al legato di immobile, rappresenta anch'essa, seppure con un'espressione non tecnica, come un legato del denaro presente sul conto corrente della de cuius attribuendo al de cuius il diritto di prelevarlo.

Tribunale Torino, sezione II, sentenza 13 gennaio 2022, n. 113 – Giud. La Marca

 

5. RISARCIMENTO DEL DANNO PER MORTE DEL CONGIUNTO – Chi afferma di essere erede "ab intestato" non deve dare prova della sua legittimazione ad agire

Il figlio che aziona in giudizio un diritto del genitore, del quale afferma essere erede 'ab intestato', ove non sia stato contestato il rapporto di discendenza con il 'de cuius', non deve ulteriormente dimostrare, al fine di dare prova della sua legittimazione ad agire, l'esistenza di tale rapporto producendo l'atto dello stato civile, attestante la filiazione, ma è sufficiente, in quanto chiamato all'eredità a titolo di successione legittima, che abbia accettato, anche tacitamente, l'eredità, di cui costituisce atto idoneo l'esercizio stesso dell'azione.

La parte che abbia un titolo legale che le conferisce il diritto di successione ereditaria – come il marito ed i figli del de cuius - non è tenuta a dimostrare di avere accettato l'eredità, qualora proponga in giudizio domande che di per sè manifestino la volontà di accettare, qual è la domanda diretta ad ottenere il risarcimento del danno derivante dalla morte del congiunto.

Con riguardo alla richiesta di danni derivanti dalla morte del congiunto, indicando nell'evento morte il fatto generatore dell'obbligo risarcitorio se non può essere risarcito il danno da perdita del rapporto parentale, deve ritenersi risarcibile il danno morale o da sofferenza soggettiva che i familiari hanno subito. La risarcibilità di detto danno può essere dimostrato anche attraverso la prova per presunzioni in quanto il rapporto di stretta parentela esistente (nella fattispecie, marito e figli) fa presumere secondo un criterio di normalità sociale (ossia ciò che solitamente accade) che il marito e i figli maturino un senso di angoscia e turbamento ingenerati dalla constatazione per la temporanea progressione incontrollata della malattia della loro congiunta.

Tribunale Arezzo, sentenza 10 febbraio 2022 n. 154 - Giudice Bruni

 

6. FILIAZIONE - Legittimazione all’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità . (Cc, articolo 263)

Ammissibile l'azione promossa dai genitori dell’autore del riconoscimento di figlio nato fuori dal matrimonio oggetto di impugnazione. Essi, infatti, sono legittimati ad agire in quanto titolari dell'interesse che l'articolo 263, comma 1 del Cc richiede ai fini dell'impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità, ricomprendendo tra i soggetti legittimati ad agire, oltre all'autore del riconoscimento e a colui che è stato riconosciuto, anche chiunque vi abbia interesse.

Tribunale Firenze, sezione I, sentenza 20 gennaio 2022, n. 150 – Pres. Governatori, Giud. Rel. Schiaretti

 

Nota

In tema di filiazione fuori del matrimonio, l'articolo 263 del codice civile dispone che l'azione per impugnare un riconoscimento non veridico sia imprescrittibile solo per il figlio, mentre per gli altri legittimati, sono previsti termini di decadenza: il 5 comma prevede un termine di cinque anni che decorrono dall'annotazione del riconoscimento sull'atto di nascita, per i legittimati diversi dal figlio e dall'autore del riconoscimento non veritiero. Il 4 comma invece, prevede per l'autore del riconoscimento un termine di un solo anno che decorre dal giorno dell'annotazione del riconoscimento sull'atto di nascita. Eccezionalmente, il termine annuale potrebbe decorrere dal giorno in cui il padre, autore del riconoscimento, abbia avuto conoscenza della propria impotenza, qualora possa provare che ignorava tale impotenza al tempo del concepimento.

 

7. SUCCESSIONI - Captazione dolosa, reato di circonvenzione e annullamento dei testamenti olografi (Cc, articoli 428, 463, 624, 680, 682 e 2729; Cp, articolo 643)
Il rispetto assoluto della volontà del testatore impone che, al fine di poter affermare che una disposizione testamentaria sia affetta da dolo, non è sufficiente dimostrare una qualsiasi influenza di ordine psicologico esercitata sul testatore, se del caso mediante blandizie, richieste, suggerimenti o sollecitazioni, occorrendo la provata presenza di veri propri mezzi fraudolenti i quali - avuto riguardo all'età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito dello stesso - siano idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso in cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata. La relativa prova può avere natura presuntiva, tuttavia essa deve fondarsi su fatti certi che consentano di identificare e ricostruire l'attività captatoria e la conseguente influenza determinante sul processo formativo della volontà del testatore, e le relative valutazioni costituiscono apprezzamenti di fatto non sindacabile in sede di legittimità, se sorretti da congrua motivazione.
Sotto il profilo probatorio il Giudice felsineo ha tenuto conto degli accertamenti svolti in sede penale, ribadendo altresì che il materiale raccolto nell'ambito di un procedimento penale può costituire fonte, anche esclusiva, del convincimento del giudice civile. Significative sono state le considerazioni espresse dallo psichiatra nel proprio elaborato, redatto in seno al citato procedimento penale. È noto che il materiale probatorio acquisito nel procedimento penale per l'accertamento della commissione di un reato, ritualmente introdotto nel giudizio civile, può esser posto a fondamento del convincimento del giudice del merito per la ricostruzione dei medesimi fatti ai fini dell'accertamento della responsabilità civile nei confronti dello stesso soggetto indiziato di reato (nel caso di specie, la figlia della de cuius era stata indagata per circonvenzione di incapace).
Tribunale di Bologna, sentenza 10 marzo 2022 n. 684 – Giud. Est. Arceri

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