Civile

Intermediazione, il lucro sull'erroneo acquisto sana l'errore della banca

Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 10397 depositata oggi

di Francesco Machina Grifeo

L'erroneo acquisto di azioni Seat Pagine Gialle (mentre ne era stata ordinata la vendita) da parte della Banca – Credem – deve considerarsi "ratificato" se il cliente successivamente sottoscrive il modulo e le rimette in vendita ad un prezzo superiore. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 10397 depositata oggi, respingendo il ricorso di un risparmiatore che chiedeva il risarcimento del danno per oltre 100mila euro.

Per i giudici di legittimità va infatti evidenziato come la compravendita di titoli non è avvenuta in contropartita diretta ma in virtù di un contratto di mandato, "per cui il difetto di valido consenso a comprare le 40.000 azioni ha determinato l'inefficacia del mandato, che è stato concluso, di fatto, da un falsus procurator".

Tuttavia, prosegue la decisione, vi è stata ratifica (ai sensi dell'articolo 1399 c.c.), in quanto il risparmiatore, autonomamente e consapevolmente, ha sottoscritto il modulo bancario dell'erroneo acquisto (in ragione di 3,89 euro ad azione) per poi sottoscrivere quello di vendita dei medesimi titoli (in ragione del superiore prezzo di 3,93)".

"È pertanto evidente - conclude la Corte - che l'odierno ricorrente voleva guadagnare anche lucrando sull'erroneo acquisto, altrimenti, se avesse solo voluto limitare i danni avrebbe venduto ‘al meglio' le 40.000 azioni erroneamente acquistate e non secondo il superiore prezzo ‘limite' di 3,93 euro".

In definitiva, per la Cassazione, "la sottoscrizione sia del modulo di acquisto di 40mila azioni di Seat Pagine Gialle, che la successiva sottoscrizione del modulo per la loro vendita (secondo un prezzo "limite" superiore all'acquisto), sono fatti univoci che implicano la volontà di ratificare da parte del ricorrente, l'erroneo acquisto della banca".

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