Professione e Mercato

Equo compenso autonomi, Calderone: ripartiamo dal testo Meloni

Ieri il primo tavolo di confronto presso il Ministero del Lavoro con i Presidenti del Cnf e del Cndc, ma anche con il Presidente Adepp Oliveti ed altri rappresentanti di Ordini e Casse

di Francesco Machina Grifeo

Aggregazioni tra professionisti, equo compenso , previdenza, sussidiarietà, formazione e orientamento. Il neo Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha convocato nella sede di via Veneto le rappresentanze degli Ordini, delle Casse e dei Sindacati dei professionisti per riprendere insieme il cantiere aperto del lavoro autonomo.

«L'intento - ha affermato il Ministro Calderone - è quello di cogliere le sfide di questo tempo e di come rispondere con soluzioni pragmatiche alle tante sollecitazioni in atto e lavoriamo per obiettivi e su aspetti concreti, dando attuazione a quel tavolo per gli autonomi previsto dalla legge n. 81/2017: un punto di partenza per ripensare il rapporto delle professioni con le istituzioni e la collettività».

Soddisfatti avvocati e commercialisti ricevuto insieme. «Con l'incontro di oggi ha preso il via un confronto costruttivo tra le nostre due professioni e il Ministro. Un confronto che ci impegneremo a sviluppare ulteriormente, in uno spirito di piena collaborazione istituzionale». Così i presidenti del Consiglio nazionale forense e del Consiglio nazionale dei commercialisti, Maria Masi e Elbano de Nuccio, al termine della riunione col Ministro.

«L'incontro – proseguono – è stata una occasione utile per confrontarsi con il Ministro sulle esigenze dei professionisti iscritti ai nostri due Albi. Abbiamo parlato di welfare per giovani e donne, di politiche di sostegno al reddito, di società tra professionisti, di formazione professionale. Tutti temi cruciali per il futuro delle nostre professioni sui quali il Ministro ha espresso la volontà di raccogliere le proposte che avanzeremo già nelle prossime settimane».

Si delinea anche l'orizzonte per riprendere il percorso interrotto nella passata Legislatura sull'equo compenso. Il presidente dell'Adepp (l'Associazione degli Enti di previdenza privati) Alberto Oliveti, al termine della riunione ha infatti affermato che sull'equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti il ministro Calderone ha detto che si partirà dal testo attuale, ossia dalla proposta di legge che aveva come prima firmataria la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella passata legislatura, e che sfiorò l'approvazione definitiva, prima della caduta del governo di Mario Draghi.

Il ministro, aggiunge il vertice dell'Adepp, ha detto che sul provvedimento relativo alla giusta remunerazione per i servizi resi dai lavoratori autonomi sarà, poi, possibile, effettuare degli "aggiustamenti", che dovrebbero riguardare tanto le "asimmetrie disciplinari", quanto "il dimensionamento", giacché la proposta di legge della leader di FdI stabiliva, nella sua ultima versione, che l'equo compenso dovesse essere applicato dalle imprese con almeno 50 dipendenti e con almeno 10 milioni di fatturato annuo. Fra gli altri punti toccati da Calderone, chiosa Oliveti, c'è stato quello delle aggregazioni professionali, di cui il ministro ha detto di voler "favorire lo sviluppo".

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©