Lavoro

Cassa forense: accertamenti per 100mila legali (470 mln da recuperare) - Riforma entro il 2022

Relazione al bilancio di previsione: meno iscritti e riqualificazione dell'Avvocatura per aumentare il gettito

di Francesco Machina Grifeo

Entra nel vivo la riforma previdenziale per gli avvocati. Nella Relazione al bilancio di previsione 2022 si legge infatti che il "mutamento degli scenari demografici" e "reddituali" della categoria, ha portato alla istituzione, fin dall'aprile 2020, di una specifica Commissione per proporre una "riforma strutturale" del sistema previdenziale, in modo da risolvere le "criticità" esistenti che potrebbero "mettere a repentaglio, nel lungo periodo, sia la sua sostenibilità finanziaria sia l'equità generazionale del sistema stesso".

Mentre l'emergenza sanitaria, non ha fatto altro che "mettere a nudo queste fragilità del sistema e reso non più rinviabile un intervento strutturale" che "dovrà essere portato a conclusione entro il 2022". Dunque sarà necessaria una riqualificazione dell'Avvocatura "verso le materie maggiormente richieste dal mercato, con riflessi positivi sulla ripresa dei redditi e, di conseguenza, al leggero aumento del gettito contributivo nel 2022".

Come cambia la categoria - Cassa forense infatti si attende una profonda modifica nella composizione demografica della categoria, che però sarà chiara solo tra qualche mese, e che vedrà presumibilmente una "riduzione della platea", dovuta al "maggior numero di cancellazioni dagli Albi conseguenti anche alla migrazione di molti professionisti negli impieghi pubblici messi a disposizione a seguito dei numerosi concorsi banditi dallo Stato e dai principali Enti Pubblici". Sarà compito degli attuari, dunque, "disegnare i nuovi scenari della professione e le nuove linee reddituali e di speranza di vita, con riferimento allo scenario post COVID che, ovviamente, non potrà essere identico a quello analizzato nel periodo precedente".

Recupero crediti per 100mila avvocati - Ma a far discutere di più i legali in queste ultime ora è un altro passaggio della Relazione quello in cui si mette nero su bianco che Cassa forense rilancerà l'attività di recupero crediti "che ha subito un rallentamento nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia".

L'intento infatti è di "riportare a regime la situazione degli accertamenti contributivi" che presenta aspetti "estremamente positivi sotto il profilo costi/benefici". L'operazione di messa in mora e recupero, infatti, spiega la Cassa, "riguarda circa 100.000 professionisti", per importi "complessivi stimabili in circa 470 milioni di euro". Dunque poco meno della metà degli iscritti è sotto accertamento.

Non solo, verrà anche creata una "sezione specifica" per i c.d., "grandi evasori", coloro cioè che hanno debiti verso l'Ente per una cifra che supera i 50.000 euro: per costoro il recupero viene previsto mediante decreto ingiuntivo.

Il progetto, definito "ambizioso" è stato avviato dal Consiglio di Amministrazione e varrà per il biennio che va dal 1° ottobre 2021 – 30 settembre 2023.

Si tratta spiega ancora la Cassa di un tema di "assoluta urgenza" vista "l'entità dei crediti insoluti" e le segnalazioni che pervengono dal Collegio Sindacale, dalla Corte dei Conti, ma anche dai Ministeri vigilanti, la Commissione bicamerale, la Commissione Bilancio e Patrimonio ecc…Tutte nel senso di avviare "azioni concrete, anche di carattere straordinario, tese a risolvere progressivamente il problema".

Controlli incrociati - A questa attività è da aggiungere poi la prosecuzione delle verifiche conseguenti ai controlli incrociati con l'Anagrafe Tributaria e la messa a regime delle segnalazioni agli Ordini (ai fini disciplinari) dei nominativi degli Avvocati che non adempiono all'obbligo di invio dell'autodichiarazione reddituale (Mod.5), nonostante la specifica diffida notificata loro dalla Cassa.

Il nuovo Regolamento assistenza - A fine settembre scorso, invece, è stato deliberato dal Comitato dei Delegati il nuovo Regolamento dell'Assistenza che dovrà essere approvato dai Ministeri Vigilanti ed entrerà in vigore l'1 gennaio prossimo.

Secondo la Cassa poi è auspicabile che si arrivi anche alla definitiva approvazione ministeriale del regolamento sulle Società tra Avvocati in modo da "evitare elusioni contributive e dare regole previdenziali certe agli Avvocati che volessero utilizzare tale forma societaria nell'esercizio della professione".

Novità sui pagamenti - Tra le altre novità segnalate il progetto per consentire il pagamento dei contributi minimi e in autoliquidazione mediante F24. Così anche agli Avvocati, sulla scia di quello che già avviene per altri professionisti, potranno procedere ai pagamenti mediante compensazione con i crediti verso la Pubblica Amministrazione, senza aggravio di costi per la Cassa. La sperimentazione avviata nel 2021 sta dando buoni risultati e, nel corso del 2022, l'utilizzo del modello F24 verrà esteso anche ad altri istituti.

Entro quest'anno poi, verrà sperimentato il nuovo sistema di pagamento dei contributi tramite la piattaforma di pagamento denominata PagoPA, che sostituirà gradualmente, nel corso del 2022, tutte le altre forme di pagamento, tranne l'F24.

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