Giustizia

Curzio: difficile attuare le riforme senza assumere nuovi magistrati

Il Primo presidente della Cassazione richiama il problema delle scoperture: "Ripartire dall'Università"

di Francesco Machina Grifeo

"Dal dato delle scoperture di organico non si scappa". A lanciare l'allarme è il Primo Presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, intervenendo al Congresso nazionale dell'Aiga in corso a Roma. "Mancano 1.600 magistrati – spiega Curzio - rispetto a un organico di poco meno di 10.000 magistrati". "Con una simile carenza – incalza - gestire le riforme, mantenere termini processuali accettabili, è molto molto difficile: bisogna recuperare un sistema complesso che investe anche l'Università".

Sì perché anche i concorsi non sono sufficienti se poi i candidati non superano le prove. "Mi dicono – prosegue Curzio - che nell'ultimo concorso di magistratura la Commissione sta promuovendo un numero molto ristretto di persone. Ci può essere un problema di severità della Commissione – concede il Primo presidente -, ma c'è anche un problema legato proprio all'Università che negli ultimi anni non ha fornito preparazione adeguata per il concorso in magistratura e in generale per le nostre professioni". (Secondo i dati del Ministero ad oggi risultano 30 idonei su 553 buste esaminate).

Curzio invita comunque a "lavorare per le riforme" che sono state "oggetto di dibattito" e che hanno "profili problematici ma sono indici di un grande impegno". "Abbiamo un momento di estrema criticità - prosegue - abbiamo problemi strutturali, il Covid ha messo sotto tensione l'intera comunità. Tutto questo determina un problema di fiducia ma condivido l'impostazione estremamente positiva che avete dato a questo Congresso lavorando in una prospettiva costruttiva".

Uno degli snodi cruciali della giurisdizione è ovviamente il Palazzaccio. "In Cassazione – ammette - abbiamo indubbiamente problemi seri in alcuni settori, c'è poi il grandissimo problema dell'arretrato". Curzio ne ricorda poi la genesi: "Il tributario ci venne passato anni fa quando la Commissione tributaria centrale aveva raggiunto le 400.000 pendenze e non si sapeva come risolvere il terzo grado di giudizio. Si scelse allora di spostare il problema sulla Corte di Cassazione senza però incrementare i Consiglieri".

La Cassazione - rivendica - riceve "50.000 ricorsi penali ogni anno e definisce 50.000 processi penali ogni anno, mantenendo una media di 9 mesi da quando il ricorso arriva in Corte a quando la sentenza viene emanata". "Così come riceve 36.000 ricorsi civili, e li gestisce anche se in una maniera un po' più difficoltosa". Insomma, l'Italia non deve temere paragoni con altri sistemi come, per esempio, la Francia e la Germania dove gli avvocati ammessi al patrocinio in terzo grado sono meno di cento.

Curzio stigmatizza poi l'allarme sicurezza e invita a guardare i dati anziché la Tv. "Se accendiamo la televisione – afferma - abbiamo una impressione di insicurezza profonda. Eppure – incalza - da molti anni i delitti più odiosi sono in forte decrescita, in primis gli omicidi. In Italia il loro numero è contenutissimo: nel 2020 ci sono stati 268 omicidi mentre negli Stati unite sono stati oltre 25.000. In tutto il Paese abbiano il numero di omicidi di una città media statunitense quale può essere Baltimora. E non faccio il paragone con altri Stati, per esempio, solo a Caracas ci sono 3.000 omicidi all'anno".

Si deve poi lavorare, sullo sviluppo della tecnologia perché esiste un sistema informatico per il primo e il secondo grado di giudizio "ma non è stato predisposto un sistema informatico per la Cassazione".

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