Penale

Il Cdm modifica la Cartabia: stop a querela di parte se c'è l'aggravante mafiosa

Il Consiglio dei ministri è stato convocato per le 18,30. All'ordine del giorno il disegno di legge "Norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza"

All'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per oggi alle 18,30 figura il disegno di legge "Norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto obbligatorio in flagranza". Il Ddl che sarà presentato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, interviene su alcuni aspetti della riforma del processo penale firmata dall'ex guardasigilli Marta Cartabia.

Secondo il testo all'esame del Cdm dunque non servirà più la querela se c'è l'aggravante mafiosa oppure se chi commette il reato di lesioni è già soggetto a misure di prevenzione. La modifica normativa era stato annunciata nei giorni scorsi dal ministro Nordio, dopo un caso che aveva fatto scalpore: durante un processo a Palermo la procura era stata costretta a chiedere la scarcerazione di tre imputati di lesioni aggravate dal metodo mafioso per mancanza della querela. I tre erano comunque rimasti in carcere in quanto detenuti per altri reati.

Altri casi di cronaca che avevano fatto discutere riguardavano i responsabili di più furti che non erano stati arrestati per mancanza di querela. E alcuni magistrati avevano criticato la riforma Cartabia per aver esteso il novero dei reati perseguibili a querela: in realtà sono 7 quelli aggiunti dalla riforma sui 60 complessivi la gran parte dei quali già in vigore da lungo tempo, mentre per altri 7 la riforma si è limitata ad ampliare i casi in cui è richiesta la querela per reati che già non erano procedibili d'ufficio.

Del primo gruppo fanno parte, tra l'altro, le lesioni stradali non aggravate e la violenza privata. Del secondo gruppo, furto e lesioni personali. Il testo del ministro della Giustizia prevede che in caso di flagranza si procede con l'arresto e si concedono 48 ore di tempo per fare la querela: solo una volta scaduto questo termine il sospettato sarà rimesso in libertà. Si tratta dell' "intervento chirurgico" di cui ha parlato oggi alla Camera il ministro per correggere alcune criticità della riforma che va comunque "nella giusta direzione", come ha sottolineato lo stesso Nordio.

Nella giornata di ieri il sottosegretario di Stato alla Giustizia e senatore della Lega Andrea Ostellari aveva preannuciato il provvedimento: "Abbiamo individuato gli ambiti su cui intervenire, in relazione al decreto delegato di fine agosto scorso, e lo faremo. L'obiettivo è tutelare le forze dell'ordine e tranquillizzare i cittadini, assicurando le operazioni che oggi sono impedite dalla necessità della querela. La modifica riguarda la diversa classificazione di alcuni reati ora non procedibili d'ufficio, e lo saranno sempre quelli con aggravante di mafiosità, e i casi di arresto in flagranza, con più tempo per sporgere querela. Il tutto mantenendo gli impegni sottoscritti in sede di Pnrr".

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