Professione e Mercato

Investire in Bulgaria: aspetti legali e fiscali

I settori di punta ove è consigliabile effettuare investimenti sono i seguenti: forniture elettriche, import export del Made in Italy, turismo, infrastrutture e costruzioni.

di Luciano Iannantuoni*

Dopo l'entrata della Bulgaria tra i paesi dell'Unione Europea, da quel momento il mercato bulgaro è stato caratterizzato da un continuo fermento anche grazie ad una politica di supporto alle imprese e di bassa fiscalizzazione. Attualmente, sulla base di considerazioni di carattere macroeconomico, i settori di punta ove è consigliabile effettuare investimenti sono i seguenti: forniture elettriche, import export del Made in Italy, turismo, infrastrutture e costruzioni.

In primo luogo, per quanto concerne il settore delle forniture elettriche, esso è entrato in una fase di espansione soprattutto a seguito della cd. "Strategia Energetica Nazionale". Nello specifico, si tratta di un grande piano nazionale, attualmente già in corso, di cui si potranno vedere gli effetti negli anni a venire e che è volto a dotare la Bulgaria di una rete di approvvigionamento energetico nazionale all'avanguardia, in grado di soppiantare le vecchie strutture, per lo più costruite durante gli anni della Guerra Fredda, basate su tecnologie obsolete, costose ed inquinanti.

Proprio in detto contesto, stanno effettuando un considerevole volume di affari quelle aziende, specializzate non solo nella consulenza per l'industria energetica, ma anche quelle addette al supporto commerciale attraverso la fornitura di macchinari, strumentazione, cavetteria ed altre tipologie di prodotti utilizzati in quel determinato comparto industriale.

Inoltre, è interessante sottolineare che la Bulgaria, in qualità di membro dell'Unione Europea, fa parte a pieno titolo al mercato comune europeo; pertanto, è possibile importare tali prodotti direttamente dall'Italia (o da altri paesi europei) senza dover sostenere i costi dei dazi doganali o dell'IVA di importazione.

Secondariamente, un altro settore di spicco è senza dubbio quello relativo al Made in Italy, relativamente, in particolare, ai prodotti legati al food & beverage e luxury. Mentre, per quanto concerne il settore turismo, esso si è rivelato essere la grande promessa della Bulgaria. Si tratta di un turismo a 360 gradi che parte, per quanto riguarda la stagione invernale nelle località sciistiche di Bansko e di Vitosha, e che prosegue con la venuta della stagione estiva d'estate lungo le coste in località come Varna e Sunny Beach.

Relativamente agli investimenti medio-grandi, inizialmente si potrebbe rilevare le varie strutture alberghiere in loco o, con investimenti decisamente più contenuti, si possono acquistare appartamenti nelle zone turistiche facendoli fruttare tramite affitti stagionali o annuali. A titolo esemplificativo è possibile acquistare un appartamento con 2 camere da letto con 70 mila euro.

Infine, il settore infrastrutture costituisce un perfetto ambito di investimento per le compagnie italiane, in quanto il Paese ha un forte bisogno di autostrade che colleghino da un lato le principali città del Paese e dall'altro che colleghino quest'ultimo alle altre Nazioni dei Balcani.

In questo modo si integrerebbe la Bulgaria in una rete di trasporto intermodale su scala regionale, potenziandone il ruolo naturale di ponte fra Europa e Asia.

La Bulgaria è un Paese per tradizione legato all'Italia da consolidati rapporti economici, infatti, storicamente, i rapporti tra i due Paesi sono sempre stati caratterizzati dalla presenza di profondi legami di amicizia e comunanza di interessi. Oltre ai legami culturali, l'Italia ha acquisito sempre maggiore peso anche dal punto vista economico e commerciale affermandosi come uno dei principali partner della Bulgaria. Nello specifico, si tratta di un interscambio complessivo nel 2020 di 4,09 miliardi di euro. Di conseguenza, l'Italia si è confermata quarto partner commerciale del Paese, preceduta solo dalla Germania e dalle confinanti Turchia e Romania.

Tuttavia, il potenziale di crescita dei rapporti tra i due Paesi è ancora ben lungi dall'essere pienamente sviluppato. Inoltre, di grande rilevanza strategica risulta essere la posizione geografica del Paese, collocato nel cuore dei Balcani.

Ciò ne fa un vero e proprio snodo strategico non solo per le infrastrutture energetiche, ma anche per le varie vie di collegamento verso i mercati asiatici.

Per ultimo ma non meno importante, il settore dell'edilizia ingegneristica civile che, nonostante la carenza di materie prime causata dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, è cresciuto nel mese di febbraio del 7,1 %, segnando così un aumento del 4,2% rispetto all'inizio del 2022.

A fronte delle possibilità sul fronte investimenti offerte dal mercato interno bulgaro, è necessario e utile sottolineare, in primis, la tipologia di società più diffusa in Bulgaria, nonché strumento principale di penetrazione commerciale utilizzato dagli imprenditori, ovvero la S.r.l.

In particolare, ai fini di effettuare dette operazioni in loco, ogni cittadino straniero dell'UE oppure proveniente da un paese terzo ha la possibilità di aprire una società in Bulgaria. A tal proposito, non è necessario che il cittadino straniero viva o risieda in Bulgaria. Infatti, la registrazione dell'impresa bulgara risulta essere particolarmente agevole in quanto è possibile effettuarla anche da remoto.

Tuttavia, detta procedura risulterebbe ancor più semplice effettuandola direttamente in loco. La società a responsabilità limitata, in sigla S.r.l., è certamente una delle forme più ricorrenti per svolgere attività d'impresa è più utilizzata per le piccole e medie imprese.

Per quanto riguarda i relativi aspetti tecnici, la S.r.l. in Bulgaria può essere formata da una o più persone: la S.r.l. bulgara con socio unico è denominata "EOOD", mentre per quando concerne la S.r.l. bulgara con più soci è denominata "OOD".

Per quanto concerne la responsabilità in capo alla S.r.l, quest'ultima è responsabile per i suoi obblighi fino all'ammontare del suo patrimonio. Al contrario, essa non è responsabile per gli obblighi del socio unico o dei soci.

Mentre, il socio unico o i soci sono responsabili per gli obblighi della Società nei limiti della sua quota conferita. Gli stranieri possono detenere il 100% del capitale di una società bulgara.

Le quote societarie possono essere trasferite ed ereditate. Il socio unico o l'Assemblea generale dei soci nomina l'amministratore della S.r.l.

L'amministrazione della società può essere affidata a una o più persone fisiche anche diverse dai, ciascuno di essi può agire in modo indipendente, a meno che lo Statuto non disponga diversamente. Il potere dell'amministratore può essere revocato in qualsiasi momento.Inoltre, la procedura al fine di aprire una S.r.l. in Bulgaria è caratterizzata da grande rapidità; infatti, essa viene di norma registrata nel giorno lavorativo successivo a quello di deposito di documenti nel Registro Commerciale.

Secondariamente, il capitale sociale minimo per costituire una S.r.l. è di 2 leva (1 euro), l'imposta sul reddito delle società (Ires) in Bulgaria è il 10%, mentre l'imposta sui dividendi è il 5%. Inoltre, non sono previsti pagamenti di contributi di sicurezza sociale sui dividendi distribuiti.

Vi sono minori contributi di sicurezza sociale per il socio unico e contributi assicurativi costituiscono una percentuale del reddito contributivo minimo (per il 2020 è pari a 610 leva = 305 euro).

Essa costituisce una vera e propria alternativa al contratto di lavoro, infatti professionisti, freelance, consulenti, web designer, ecc., registrano una S.r.l. in Bulgaria e lavorano attraverso di essa con il loro datore di lavoro italiano o straniero.

Infine, essa è caratterizzata da responsabilità limitata del socio unico o dei soci e trasferimento rapido di quote societarie.

I documenti necessari per la procedura di costituzione della S.r.l in Bulgaria sono i seguenti:

1.il nome della Società (che deve essere unico);

2.l'ammontare del capitale sociale della società;

3.l'ammontare della quota societaria di ciascun socio. L'importo minimo di 1 quota societaria è 1 lev (50 euro cents);

4.l'attività che costituisce l'oggetto sociale della S.r.l;

5.la sede legale della società;

6.il nome dell'amministratore della società.

Mentre, per quanto riguarda invece i vantaggi nell'aprire attività di business su suolo bulgaro, questi ultimi sono legati al sistema fiscale particolarmente "business friendly". In primis, Italia e Bulgaria hanno stipulato una Convenzione volta ad evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Quest'ultima è stata siglata a Sofia nel 1988 e ratificata con L. 29.11.1990, n. 389. In secondo luogo, la Bulgaria offre una serie di vantaggi per i potenziali investitori, in primis una flat tax al 10 per cento universale.

Anche l'imposta sul reddito delle persone fisiche è sempre fissa al 10 per cento. In aggiunta, le industrie in aree ad alto tasso di disoccupazione possono beneficiare di importanti incentivi fiscali. Infine, le Autorità della Bulgaria hanno approvato un'esenzione dell'Iva per un periodo di 2 anni per le importazioni di attrezzature per progetti di investimento superiori a 5 milioni di euro e volte a creare almeno 50 posti di lavoro. L'Iva, nello specifico, è caratterizzata da due diverse aliquote: una ordinaria pari al 20% ed un'aliquota specifica pari al 9% applicata solo in casi determinati. Per quanto concerne la registrazione, invece, la registrazione dell'Iva in Bulgaria, essa diviene obbligatoria una volta che il fatturato imponibile realizzato negli ultimi dodici mesi è uguale o maggiore a BGN 50'000; diviene inoltre necessaria una volta che la persona giuridica realizza forniture intracomunitarie verso imprese che risiedono in altri Stati membri comunitari. In Bulgaria la registrazione ai fini Iva comporta la registrazione automatica ai fini Vies (Iva intracomunitaria). La dichiarazione Iva in Bulgaria ha cadenza mensile e deve essere presentata entro il giorno 14 del mese successivo a quello di riferimento. Di norma il soggetto passivo può̀ richiedere rimborso dell'Iva trascorsi due mesi; di norma, salvo revisione fiscale, il rimborso è ottenuto entro massimo quattro mesi. Sulle importazioni di beni strumentali per progetti tesi all'investimento, può̀ essere accordata un'esenzione dal pagamento dell'Iva per due anni qualora l'investimento sia pari ad un ammontare di circa 2,5 milioni di euro con contestuale creazione di un numero di occupati superiore a 20.

I costi aggiunti delle attività di impresa sono dunque più bassi che nel resto d'Europa, grazie al livello della pressione fiscale. Si tratta di uno dei regimi fiscali più favorevoli in Europa, fatto che ovviamente avvantaggia eventuali imprenditori interessati al mercato bulgaro.

Inoltre, la Bulgaria è nota anche per il costo irrisorio del lavoro e ciò va a creare un vantaggio competitivo per tutte le realtà che intendono esternalizzare la produzione o i servizi. Nello specifico, in Bulgaria, nel 2021, il salario minimo nazionale è rimasto fisso a 332,3 euro al mese, ovvero 3.988 euro all'anno, tenendo conto di 12 pagamenti all'anno. Le tariffe minime si applicano a tutti, indipendentemente dall'età, dal settore e dall'esperienza. Inoltre, a seconda del settore e della posizione occupata, la legge prevede soglie minime di sicurezza sociale. Pertanto, anche se la retribuzione pattuita è la retribuzione minima, le rate previdenziali sono calcolate sulla base della soglia minima applicabile. In definitiva, si tratta di manodopera più economica rispetto agli altri paesi membri dell'Unione Europea, ma altamente qualificata.

Per quanto concerne la proprietà industriale, la Bulgaria, come anche l'Italia, ha aderito alla Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale, firmata a Parigi il 20 marzo 1883. Si tratta di uno dei primi trattati volti a tutelare la proprietà industriale nel senso più ampio, applicandosi a marchi, brevetti, modelli di utilità, disegni e modelli industriali.

In aggiunta, la Bulgaria ha altresì aderito alla Convenzione di Washington istitutiva del Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti esteri, o Convenzione ICSID; si tratta di un accordo siglato a Washington (1965) che mette in atto un meccanismo di arbitrato internazionale, con il quale è possibile risolvere le controversie giuridiche, eventualmente sorte, tra investitore e stato ospite dell'investimento.

Per ultimo, ma non meno importante, anche il costo dell'energia risulta essere minore a confronto degli altri Paesi dell'Unione Europea, tuttavia, quest'ultimo è destinato a crescere progressivamente, anche in considerazione della guerra scoppiata, lo scorso febbraio, tra Russia e Ucraina.

Questi fattori, unitamente, hanno reso Sofia una dinamica Capitale europea e una vera e propria calamita per gli investitori, grazie al proliferare di centri di servizi e sedi amministrative delle principali realtà economiche internazionali che scelgono sempre più spesso proprio la capitale bulgara come sede per i loro uffici.

*a cura dell'avv. Luciano Iannantuoni, Studio Legale Iannantuoni Cerruti & Associati

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