Penale

Consigliere sospettato e vessato, è stalking

Il tribunale di Milano ha riconosciuto l’autore di questi gesti colpevole dei reati contro un consigliere condominiale

di Eugenia Parisi

Una persona , da anni consigliere condominiale, era stata pubblicamente accusata, da parte di un condomino, consigliere di più recente nomina, di avere sottratto, in concorso con l’ormai cessato amministratore, alcune somme comuni. Oltre alle continue minacce verbali, la vittima era stata anche oggetto di atti lesivi della persona (una manata in faccia ed una spinta che avevano provocato il sanguinamento del naso e la rottura degli occhiali); infine, il suo appartamento era stato allagato tramite il getto di una pompa da giardino e le zanzariere delle finestre erano state tempestate da lancio di uova. Il Tribunale penale di Milano, con sentenza 9221/2021, ha riconosciuto l’autore di questi gesti colpevole dei reati di stalking e lesioni personali.

La configurazione del reato
In particolare, in conseguenza di tutti gli episodi persecutori e violenti emersi nel corso del dibattimento, era scaturito che la vittima, dopo anni, aveva volontariamente dismesso il ruolo di consigliere condominiale e, per evitare di imbattersi nell’imputato, aveva cominciato dapprima a cambiare le proprie abitudini di orari e percorsi, fino a essere costretto a farsi ospitare sempre più frequentemente da parenti e amici, per placare l’ansia crescente. Tutto ciò, per il giudice milanese, ha configurato la conseguenza dell’essere soggetto a atti persecutori di cui all’articolo 612 bis Codice penale, come anche elaborato dalla giurisprudenza di legittimità (Cassazione penale 10111/2018, Cassazione penale 17795/2021 e Cassazione penale 38306/2016).

L’esito
A seguito dell’accertamento delle responsabilità penali dell’imputato, vi è stata condanna alla pena sospesa di 8 mesi di reclusione, al risarcimento dei danni nei confronti della parte lesa per 4mila euro, oltre alla rifusione delle spese legali per costituirsi parte civile nel processo.

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