Responsabilità

Il chirurgo non può limitarsi all'intervento ma deve procedere a un'attenta informazione del percorso di guarigione

In questo modo si possono evitare pericolose recidive in futuro

di Giampaolo Piagnerelli

Il medico chirurgo non può limitarsi a effettuare l'intervento di cui risulta essere stato incarcato per l'asportazione di un tumore, ma è tenuto a eseguire un'attenta opera di "follow up" nei confronti del paziente. Questo per evitare future e pericolose recidive. I Supremi giudici con la sentenza n. 13509/22 hanno spiegato che il follow up consiste in alcune "regole d'oro" che deve seguire una persona che ha ricevuto una diagnosi di tumore o che ha affrontato i trattamenti per cercare di eliminare la malattia (quindi l'intervento). Sempre in materia di informazioni da dare al paziente la Cassazione ha richiamato il termine "equipe, con riferimento ai sanitari tramite cui l'azienda incaricata avrebbe dovuto dare seguito alla propria obbligazione negoziale, senza che possa essere espunto da quelli proprio il professionista che ha eseguito l'intervento, in primo luogo per dare al paziente le necessarie informazioni e le istruzioni successive. Né, poi, l'eventuale corresponsabilità di altri professionisti può escludere per una ragione prima logica che giuridica, quella del chirurgo sul punto". Conclude la Cassazione rilevando come il malato grazie a un corretto follow up avrebbe avuto alte probabilità di individuare le sopravvenute metastasi linfonodali ascellari in uno stato iniziale, in una fase, quindi, curabile con maggiore efficacia, aumentando in modo significativo le possibilità di sopravvivenza del malato.

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