Penale

Invasione di terreni ed edifici, è la titolarità pubblica del bene che fa scattare la procedibilità d'ufficio

È sufficiente che l'immobile rientri nel patrimonio di un ente pubblico mentre la destinazione d'uso è irrilevante

di Paola Rossi

È la mera titolarità pubblica del bene a far scattare la procedibilità d'ufficio del reato di invasione di terreni o edifici. E la norma va interpretata nel senso che vi rientrano non solo i beni demaniali - cioè quelli statali o riferibili a enti territoriali - ma tutti quelli afferenti al patrimonio di un qualsiasi ente pubblico. E la destinazione concreta all'uso pubblico non è condizione necessaria per far scattare la condizione di procedibilità. Ciò che rileva è, infatti, la generica titolarità pubblica del bene immobile.

In base a tali affermazioni la Cassazione penale - con la sentenza n. 23292/2023 - ha accolto il ricorso del procuratore contro l'assoluzione dell'imputata fondata sulla non provata destinazione pubblica del bene oggetto dell'invasione.

Ciò che rileva al fine di identificare la natura pubblica di un bene è l'appartenenza dello stesso al patrimonio indisponibile o anche disponibile di un qualsiasi ente pubblico. Quindi la natura demaniale dell'immobile non è la sola a rilevare, ma è la mera titolarità pubblica del bene senza alcuna rilevanza della destinazione impresa dall'ente pubblico al bene che rientra nel suo patrimonio.

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