Giustizia

Ddl Bilancio, cancellata la norma sul contributo unificato

Approvato in Commissione emendamento Lomuti. Senatori M5S: "Sarebbe stato un errore grave

La norma del Ddl Bilancio che prevedeva lo stop all'iscrizione a ruolo in caso di mancato o anche parziale pagamento del contributo unificato è stata cancellata con l'approvazione di un emendamento a prima firma di Arnaldo Lomuti (M5S) in commissione Giustizia del Senato. L'articolo 192 del Ddl (Disposizioni in materia di contributo unificato) che modificava il Dpr 115/2002 in materia di spese di giustizia, nelle settimane scorse aveva prodotto una sollevazione dell'intera avvocatura. Il provvedimento, con la nuova formulazione, dovrà comunque essere confermato dal voto in Aula.

Per il Cnf la disposizione era di "dubbia costituzionalità" subordinando l'esercizio dell'azione giudiziaria al pagamento di una somma di denaro. Ma anche gli Ordini di Roma, Milano e Napoli si erano espressi negativamente. Per il Presidente del Consiglio di Roma, Antonino Galletti in tal modo si demoliva "un principio basilare dello Stato di Diritto". Mentre per il coordinatore di Ocf, Giovanni Malinconico, la disposizione era punitiva per "gli utenti con il risultato che chi ha meno disponibilità economiche potrebbe rinunciare a chiedere giustizia".

"Siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo e siamo soddisfatti", si legge in una nota congiunta dei senatori M5S in commissione Giustizia Grazia D'Angelo, Elvira Evangelista, Felicia Gaudiano, Arnaldo Lomuti, Alessandra Maiorino e Bruna Piarulli. "Una disposizione che mira al recupero di una tassa – proseguono - non può tradursi in denegata giustizia e questo rischio era più che concreto. Non bisogna pensare solo a chi volutamente intenda non pagare il contributo ma anche ai casi di calcolo errato dell'importo o anche solo a intoppi nelle procedure telematiche di pagamento. Fermo restando il dovere di tutti i cittadini di rispettare le leggi e versare quanto dovuto alle casse dello Stato, sarebbe stato un errore spostare sugli uffici giudiziari un onere che oggi è in capo all'Agenzia delle Entrate".

"La riformulazione del art. 192 sul contributo unificato, accolta dal Governo, è di assoluto buonsenso", così il senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama. "Per prima - prosegue - la Lega aveva segnalato delle criticità, a cui erano seguite anche le rilevazioni negative degli altri gruppi in Commissione Giustizia al Senato. Lo abbiamo detto e abbiamo raggiunto il risultato: no a norme che rischiano di limitare l'accesso alla Giustizia, che invece deve essere garantito a tutti e non condizionato da adempimenti fiscali".

Ok emendamento 'diritto a salute' professionisti - "Grazie all'emendamento di Fratelli d'Italia, primo firmatario insieme ai colleghi Calandrini e De Carlo, anche ai professionisti sarà riconosciuto il diritto alla salute. Infatti, dopo decenni di tentativi è stato riconosciuto il differimento termini per malattia ed infortunio dei professionisti, che sempre grazie a FdI era stato finora garantito soltanto per Covid. Invece, da adesso in poi riguarderà tutte le patologie ed infortuni". Lo riferisce il senatore di Fratelli d'Italia, Andrea de Bertoldi, in riferimento ad un emendamento approvato in commissione Bilancio al Ddl Bilancio con la manovra. "L'approvazione di questo emendamento è un atto di grande responsabilità, nell'interesse di moltissimi lavoratori indipendenti del nostro Paese, ma soprattutto è stato fissato un principio di civiltà in un contesto politico e sociale ancora condizionato dagli effetti della pandemia".

"Finalmente una norma che rende giustizia ai liberi professionisti e che afferma un principio elementare: nessuna responsabilità per il professionista che si ammala": questo il commento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. L'approvazione dell'emendamento "mette la parola fine ad anni di battaglie della nostra Confederazione per veder riconosciuto il diritto alla salute del professionista, al pari di tutti i cittadini e lavoratori. La sospensione dei termini relativi agli adempimenti per i professionisti - va avanti - è un atto di civiltà che colma un vuoto legislativo del nostro ordinamento nell'ambito delle tutele del professionista che si ammala o si infortuna, ma anche dei loro clienti e dei contribuenti finora esposti al rischio di sanzioni". Per Stella "si tratta di un risultato importante che premia il dialogo con le forze parlamentari di tutti gli schieramenti e, in particolare con il senatore Andrea de Bertoldi di FdI, firmatario dell'emendamento, che si è fatto portavoce delle nostre istanze", chiude

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