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Rissa in assemblea, nel risarcimento anche la sofferenza interiore

di Rosario Dolce , Eugenia Parisi

Un pugno al volto del condòmino con cui si discute animosamente in assemblea per l’approvazione di una delibera può costare fino a 20mila euro, con risarcimento del danno biologico, non patrimoniale, contemplante anche la «sofferenza interiore». Lo ha stabilito la sentenza 1198/22 del Tribunale di Milano depositata il 10 febbraio 2022. All’origine dei fatti l’aggressione subita da una condomina che, durante una riunione condominiale, veniva colpita al volto da un altro comproprietario con un pugno che le procurava un trauma facciale con frattura delle ossa nasali.

La sentenza penale conseguente alla denuncia-querela proposta – confermata anche in appello - aveva ritenuto colpevole il convenuto, ai sensi degli articoli 582, 585, 576 numero 1 Codice penale condannandolo alla pena di mesi sette di reclusione e al risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile.

Riconosciuto che l’attrice, colpita all’improvviso, aveva vissuto un forte stato d’ansia e sicuramente un’intensa sofferenza soggettiva, addirittura modificando le proprie abitudini di vita.

Il Tribunale di Milano, in sede civile, ha così disposto una consulenza tecnica d’ufficio per la determinazione del risarcimento da riconoscerle. Il perito (medico legale) ha certificato alla ricorrente in giudizio la sussistenza di postumi permanenti conseguenti all’evento lesivo e delineanti una riduzione dell’efficienza psicofisica della persona nella misura del 5%.

Oltre al danno patrimoniale subito quindi, l’entità di quello non patrimoniale, basata sulle Tabelle milanesi, ovvero lo strumento utilizzato dal Tribunale per calcolare gli importi dovuti per danno non patrimoniale subito a seguito di sinistri stradali o per responsabilità medica, è stata personalizzata. Questo perché il caso concreto presentava peculiarità che richiedevano di discostarsi, in aumento, rispetto agli importi indicati, i quali costituiscono la sintesi di un monitoraggio di sentenze che hanno ad oggetto sinistri che sono, di regola, penalmente irrilevanti ovvero- al più- integrano gli estremi di un reato colposo.

Si è arrivati così a liquidare alla donna 20mila euro perché al danno biologico permanente è stato addizionato quello non patrimoniale relativo agli aspetti dinamico- relazionali e, ancora, a quello discendente dalla «sofferenza interiore».

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