Amministrativo

Associazioni forensi: "dal Cds decisione fondamentale su avvocato specialista"

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto le ragioni di Agi, Aiaf, Uncat, Ucpi e Uncc

Agi, Aiaf, Uncat, Ucpi e Uncc esultano dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato (sentenza 4008/2021) secondo cui gli iscritti alle associazioni specialistiche forensi riconosciute dal Consiglio nazionale forense e inserite nell'elenco previsto dalla legge professionale «possono essere solo avvocati, non anche meri giuristi oppure cultori o appassionati della materia». «In caso contrario – afferma la decisione -, si avrebbe una situazione di potenziale ma concreto conflitto di interessi coi doveri d'indipendenza e d'autonomia esigibili dalla figura professionale degli avvocati del libero foro».

Le cinque maggiori associazioni forensi specialistiche - avvocati giuslavoristi, Agi; famiglia, Aiaf; tributaristi, Uncat; penalisti, Ucpi e civilisti, Uncc - avevano infatti impugnato la delibera con la quale il Consiglio nazionale forense, nel 2013, aveva iscritto nell'elenco anche Aidlass, l'Associazione italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale.

«L'affermazione di Palazzo Spada, proprio nel momento in cui, con il Cnf, siamo impegnati a dare definitiva attuazione al titolo di avvocato specialista, è di fondamentale importanza", commentano i presidenti delle cinque associazioni - Tatiana Biagioni, Agi; Gian Domenico Caiazza, Camere penali; Cinzia Calabrese, Aiaf; Antonio Damascelli, Uncat; Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, Camere civili.

«Il diverso orientamento del Tar Lazio, che in primo grado aveva respinto le nostre tesi anche per una presunta carenza di interesse - proseguono - , è stato radicalmente riformato dal Consiglio di Stato, che ha riconosciuto la piena legittimazione delle associazioni a sindacare il possesso dei requisiti da parte di tutte le associazioni iscritte nell'elenco del Consiglio nazionale forense».

Secondo i ricorrenti dunque non si tratta di una difesa corporativa per consentire che ciascuno presìdi il proprio ambito di specializzazione. La stessa sentenza ricorda che, per esempio in ambito amministrativo, esiste più di una associazione specialistica riconosciuta; e neppure di mettere in dubbio la qualità di altre associazioni, che perseguono legittime e meritevoli finalità statutarie ma non possiedono il requisito essenziale, l'essere composte solo da avvocate e avvocati.

«Il ruolo che l'associazionismo professionale forense svolge nel mercato delle professioni legali - prosegue la sentenza - s'incentra nella circostanza che ciascuna associazione specialistica comprende solo avvocati i quali, a loro volta, dedicano la propria attività in modo prevalente allo specifico settore dell'ordinamento rappresentato dall'associazione stessa. Si tratta, quindi, di un'appartenenza che qualifica l'iscritto all'associazione e, al contempo, l'associazione in sé e nel mercato relativo, tant'è che la maggior rappresentatività" di ciascuno dei sodalizi professionali è data dal numero degli iscritti».

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