Giustizia

Intercettazioni, Bongiorno: disciplina specifica per i Trojan

L’allarme di Anm sui reati economici

di Giovanni Negri

L’Anm fa muro sulla riforma delle intercettazioni rilanciata ieri dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma sui trojan nella maggioranza prende quota la necessità di un intervento. Ieri al Senato in commissione Giustizia è stata giornata di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata anche con il consenso delle opposizioni.

Da parte dell’Anm , con l’intervento del presidente Giuseppe Santalucia si è sottolineato come una riduzione dell’area dei reati intercettabili avrebbe conseguenze assai gravi. Per esempio sull’azione di contrasto alla criminalità economica, dove l’azione della magistratura anche grazie all’utilizzo delle intercettazioni ha permesso la confisca di patrimoni illegali di rilevante entità. Elemento che, per Santalucia, andrebbe valorizzato quando invece si enfatizzano i soli costi delle operazioni di ascolto.

Quanto poi alla divulgazione di intercettazioni non attinenti al procedimento penale, Santalucia ha ricordato come queste devono confluire nell’archivio digitale sotto la responsabilità del Procuratore, mentre quelle da utilizzare nel giudizio sono soggette alla disciplina ordinaria della prova quanto a pubblicazione (articolo 114 Codice di procedura penale), una volta cessato il segreto. Ma per il presidente delle Camere Penali, Giandomenico Caiazza le sanzioni attuali sono ridicole e servirebbero invece misure pecuniarie pesanti a carico degli editori: «non si tratterebbe di una legge bavaglio, ma della giusta tutela di principi costituzionali».

Sui trojan invece è stata l’audizione di Paolo Reale, ingegnere ed esperto di captatori informatici a fare dire alla presidente della commissione Giulia Bongiorno che una disciplina più specifica e puntuale è assolutamente necessaria. Reale ha infatti spiegato di non potere escludere che «un domani un trojan possa anche alterare anche i contenuti degli ascolti». I trojan, infatti, ha spiegato ai senatori, sono tanti e di diversi tipi: «alcuni accendono e spengono il microfono e registrano. Altri accedono anche alla telecamera, possono scattare foto, fare un video, entrare nella messaggistica anche istantanea, nel gps». Altri ancora non solo possono «ispezionare i contenuti ma anche i dati della navigazione su Internet».

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