Penale

"Caso Cospito", la solidarietà dei penalisti contro la "barbarie" del 41bis

L'Ucpi contro le "regole odiose, violente, non di rado irragionevolmente sadiche" e per la scelta "non violenta"

Mentre divampa la polemica sulle dichiarazioni rese ieri in aula del deputo di Fdi Donzelli che dopo aver provocariamente chiesto al Pd da che parte stava ha citato delle recentissime intercettazioni ambientali in carcere ottenute dal compagno di partito e Viceministro della Giustizia Del Mastro, la Giunta dell'Unione delle Camere penali italiane esprime apprezzamento, solidarietà e sostegno per la dura azione non violenta con la quale un detenuto in regime di 41 bis, il signor Alfredo Cospito, ha inteso denunziare con forza, a rischio della propria vita, l'incivile barbarie di quel regime detentivo.

Da sempre i penalisti italiani hanno espresso ed esprimono, con denunce puntuali e documentate, questa indegna pagina della nostra vita civile. Lo Stato, prosegue la nota dell'Ucpi, ha certamente il diritto ed il dovere di differenziare i regimi detentivi in ragione della gravità dei reati commessi dal detenuto, e della ritenuta, accertata sua pericolosità. Ma questo elementare principio di sicurezza non ha nulla a che fare con le regole odiose, violente, non di rado irragionevolmente sadiche che connotano il regime del 41 bis.

Vietare a quei detenuti di poter fisicamente abbracciare, pur con la dovuta sorveglianza, i propri familiari; di non poter scegliere liberamente i libri da leggere; di non poter cucinare in cella; di avere per tutta la durata della detenzione una sola ora di aria al giorno; di non poter appendere quadri ai muri, ed altre sadiche, stupide e violente misure di tal genere, umilia ad un tempo la dignità del detenuto e la credibilità democratica e costituzionale dello Stato.

Questo tema tuttavia vale per tutti i detenuti al 41 bis, pur dovendosi riconoscere ad Alfredo Cospito il merito di questa sua clamorosa e coraggiosa azione non violenta. Siamo lieti che in tanti oggi si mobilitino su questo tema, non avendolo mai fatto prima, purchè non si pretendano cervellotiche distinzioni tra destinatari di quell'infausto regime detentivo.

Al signor Cospito, infine, insieme alla nostra incondizionata solidarietà, l'auspicio che egli voglia esplicitamente rivolgere anche ai manifestanti in suo favore l'esortazione a scegliere senza esitazioni e senza eccezioni la strada civile della non violenza, condannando esplicitamente ogni forma di violenza contro cose o persone.

Per il difensore di Cospito, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, quella che ha coinvolto il deputato Donzelli: "E' una vicenda sulla quale la magistratura deve fare chiarezza. Bisogna accertare se c'è stata una violazione. Mi domando in quale ambito sono state fatte queste intercettazioni? Sono state fatte in tutta la sezione del penitenziario? Siamo in uno stato di diritto e ci sono autorità deputate a valutare l'eventuale commissione di un reato. Si apra un fascicolo di indagine, anche semplicemente a carico di ignoti, che fare accertamenti su quanto accaduto".

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©