Civile

Patent box: affiancare vecchia e nuova versione per benefici a PMI e grandi aziende

Il governo è ora al lavoro per trovare un punto di incontro fra le diverse istanze che arrivano dalla comunità economica e dalla società civile

di Francesco Raimondi*

La nuova versione del patent box, come pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 ottobre 2021, presenta profonde modifiche rispetto alla misura precedente che portava lo stesso nome.

Fino ad oggi, il patent box è stata una misura che ha previsto un regime di tassazione agevolata che consentiva alle aziende di avere uno sconto fiscale del 50% sui redditi derivanti dall'utilizzo di beni intangibili (brevetti, software, design, know how).

Esclusi da questa manovra i marchi d'impresa, così come richiesto dall'OCSE al fine di allineare il nostro Paese ai regimi di patent box delle altre nazioni.

L'articolo 6 del Decreto fiscale andrebbe a sostituire la misura così come la conoscevamo con una deducibilità al 90% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti sempre in relazione ai beni immateriali, questa volta compresi anche i marchi d'impresa. In sostanza, la nuova misura passa da un'agevolazione sui redditi realizzati tramite l'utilizzo di beni intangibili ad un supporto sui costi sostenuti in ricerca e sviluppo.

Dal punto di vista di Value Target, società di finanza agevolata che lavora quotidianamente al fianco di imprese di ogni settore e dimensione a livello nazionale, la nuova misura rappresenta una versione migliorata del vecchio strumento e può essere di grande utilità per aziende di ogni tipo, soprattutto se affiancato alla versione in vigore fino ad oggi.

Negli scorsi anni sono state poche le aziende che hanno beneficiato del Patent Box e soprattutto quelle, indipendentemente dalla dimensione, avevano una grande marginalità e la possibilità di far fronte ai lunghi tempi e alle complessità dell'agevolazione. Il nuovo Patent Box permetterebbe di ampliare la platea di imprese che ne possono beneficiare aprendo possibilità anche per le PMI attive che potranno così accedere ai fondi messi a disposizione dal PNRR e veder sostenuta la competitività della ricerca tecnologica Made in Italy in tutto il mondo.

Secondo le analisi fatte da Value Target, basate sui dati ufficiali relativi al Patent Box negli anni 2015-2018 e sulle proprie analisi e proiezioni, il numero di aziende che potrebbe accedere alla nuova versione della misura potrebbe addirittura quintuplicare, superando anche le 9.000 imprese beneficiarie.

La soluzione migliore per tutte le parte sarebbe una versione ibrida, che veda le due misure affiancate almeno in una prima fase di transizione e aggiustamento, perché un passaggio netto può dannoso e difficile da gestire. Le due misure possono convivere e lavorare insieme per il bene delle PMI, delle grandi aziende e di tutto l'ecosistema dell'innovazione.

Il governo è ora al lavoro per trovare un punto di incontro fra le diverse istanze che arrivano dalla comunità economica e dalla società civile.

La soluzione paventata è quella di una cumulabilità della deduzione al 90% con il credito d'imposta R&S. In questa fase, la decisione è stata esclusa dal decreto fiscale e rimandata alla legge di bilancio.

a cura di *Francesco Raimondi, CEO di Value Target


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