Professione e Mercato

Nasce "Trust Consulting Italia" per agevolare il delicato passaggio generazionale e le esigenze di protezione del patrimonio aziendale e familiare

Secondo un recente report del Family Firm Institute solo il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione d'imprenditori e appena il 15%, alla terza generazione.

Affiancare le imprese e le famiglie nella protezione del patrimonio e nel delicato passaggio generazionale pianificando anche la successione ereditaria all'interno della sempre più complessa articolazione familiare italiana, facendo riferimento in primo luogo all'istituto del Trust.

Questa la principale mission di Trust Consulting Italia , la società di capitali costituita dagli Avv.ti Michele Baroc, Marco Meliti, Carla Previti, Stefano Previti e dal dott. Massimo Meliti Commercialista e revisore contabile.

Secondo Massimo Meliti, amministratore della Società, "Il trust, seppure sconosciuto ai più, fa parte del nostro Ordinamento fin dal 1991 e la sua duttilità permette applicazioni nei più disparati campi dell'imprenditoria e della gestione patrimoniale, dai patti di sindacato societari, all'acquisto di beni per la famiglia, alla gestione di operazioni speculative fino alla tutela di collezioni d'arte".

La società ha sedi a Roma, Milano e Parma e garantisce operatività su tutto il territorio nazionale.

Secondo un recente report del Family Firm Institute solo il 25% delle imprese sopravvive alla seconda generazione d'imprenditori e appena il 15%, alla terza generazione.

I nuclei familiari senza figli sono 5,3 milioni, il 31,5% del totale. Sono 11,6 milioni le famiglie con figli, di cui 8,8 milioni di coppie e 2,8 milioni di famiglie monogenitoriali. Inoltre, in Italia la percentuale di aziende a conduzione familiare con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro nel 2020 ha raggiunto il 65% e circa un terzo di queste ha alla guida un ultra-settantenne. Circostanze, tutte, che, se non affrontate e gestite in modo puntuale, possono facilmente sconfinare nella dissoluzione dell'impresa dal momento che almeno il 10% dei fallimenti annui delle aziende deriva proprio dalla mancata pianificazione e gestione del passaggio generazionale.

"Questa iniziativa ha un duplice fine: da un lato affiancare imprenditori e persone fisiche nel pianificare e prevenire contestazioni in tema di successioni e passaggi generazionali. dall'altro, non meno importante, fare cultura su questi strumenti previsti dal nostro ordinamento, troppo spesso semplicisticamente riferiti a patrimoni di elevato valore" spiega Marco Meliti.

"Lo strumento del trust legittimamente istituito in Italia non ha nulla a che vedere con fenomeni o tentativi di elusione fiscale, tanto è vero che la materia è rigidamente regolamentata da norme impositive che ne stabiliscono con certezza gli ambiti di applicazione e la relativa tassazione per ogni singolo atto". In particolare, rileva Michele Baroc, "In Italia il trust sconta un'imposizione fiscale uguale a quella delle successioni e delle donazioni, particolarmente bassa rispetto ad altri Paesi europei.

A titolo esemplificativo, in Italia è attualmente prevista l'esenzione totale di un milione di euro per ogni discendente del settlor (ovvero del disponente del trust) anche se è prevedibile un aumento esponenziale della tassazione per perequarsi agli altri paesi europei". Ciò conferma come sia ancora più necessaria e conveniente una programmazione successoria studiata sulla base delle prerogative fiscali odierne onde evitare onerose tassazioni per il futuro.

La focalizzazione sui Trust con sede in Italia non pregiudica naturalmente la consulenza sulle entità fiduciarie fondate e strutturate all'estero sulle quali è in atto una complessa attività di controllo e regolamentazione sempre più pregnante da parte delle Autorità fiscali coinvolte.

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