Professione e Mercato

Tarter Krinsky rafforza la divisione Privacy e Cybersecurity

La law firm americana dal DNA italiano nomina come Co-Chair della Practice l'avvocato Annmarie Giblin. Il partner Giuliano Iannaccone: "Aumenta il rischio di cause, potenziamo il team per rispondere alle nuove esigenze delle aziende italiane negli Stati Uniti"

Lo Studio Tarter Krinsky & Drogin – law firm americana con la più grande practice dedicata alla clientela italiana negli USA – rafforza l'expertise in ambito privacy, cyber e gestione dei dati personali con l'ingresso dell'avvocato Annmarie Giblin in qualità di partner e co-chair della Practice Privacy e Cybersecurity.

Con tale nomina lo Studio vuole rispondere al crescente bisogno delle imprese riguardo alla protezione dei dati e alla tutela dagli attacchi alla sicurezza dei sistemi informatici. Giblin – che può vantare una importante esperienza su tali tematiche – entra a far parte di un team già collaudato composto dagli avvocati Gina Piazza, Federica Rigato , Brian Bloom ed Amy Goldsmith.

"L'avvento di nuove tecnologie implica un sempre maggiore interesse delle aziende e delle persone fisiche a spazi virtuali che fino a poco tempo fa non esistevano. Questo comporta potenziali nuovi rischi per la sicurezza e la privacy – sottolinea l'avvocato Federica Rigato, Associate dello Studio ed esperta in data protection. "Si rivela dunque fondamentale avere un dipartimento focalizzato su queste tematiche, con professionisti in grado di guidare le imprese a conformarsi alle normative sulla protezione dei dati e aiutarle a sviluppare politiche e procedure di sicurezza informatica adeguate".

Negli ultimi anni le società americane che raccolgono, utilizzano e conservano i dati biometrici dei consumatori hanno assistito ad un aumento significativo di contenziosi che asseriscono la violazione di leggi in materia di privacy. Un esempio di questo trend sono le class action promosse contro retailer che si avvalgono di sistemi virtual try-on per raccogliere i dati della geometria facciale. In altri casi, azioni legali sono state avviate non da consumatori, bensì dai dipendenti delle stesse società, con l'accusa di raccolta e utilizzo dei dati biometrici da parte del datore di lavoro.

"Si tratta di un contesto estremamente delicato e in continua evoluzione, che espone le aziende straniere negli USA molto di più rispetto al passato – dichiara l'avvocato Giuliano Iannaccone, Partner dello Studio e fondatore dell'Italy practice. Il potenziamento del team dedicato a questi temi risponde al cambiamento di scenario cui stiamo assistendo, e il nostro Studio è in grado di affrontarlo con una squadra di legali multidisciplinare e un DNA cross-border. Prevediamo che da qui in avanti quella della privacy sarà una delle aree in cui il contenzioso crescerà maggiormente, e le aziende italiane dovranno essere pronte a tutelarsi da eventuali problematiche e minacce. Il rischio di cause aumenta, e la figura del legale sarà sempre più strategica ed essenziale per anticipare e gestire le questioni legate alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati personali".

La Practice Privacy e Cybersecurity dello Studio Tarter Krinsky & Drogin accompagna le imprese a studiare politiche e procedure mirate a proteggere i loro dati, comprese le informazioni personali dei clienti e le informazioni proprietarie. Seguendo l'evoluzione delle leggi nelle varie giurisdizioni, il team guida le aziende verso la conformità normativa, affinchè rispettino tutte le leggi locali, federali e globali in materia di privacy.

Il team opera in diversi settori, tra cui servizi finanziari, tecnologia, cosmetica, moda, ospitalità e sanità.

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