Famiglia

Contro il bullismo rieducazione che coinvolge anche le famiglie

Oggi gli emendamenti al testo unificato redatto con l’accordo dei gruppi

di Valentina Maglione

Più strumenti per prevenire gli episodi di bullismo e di cyberbullismo. L’apertura al sostegno psicologico agli studenti nelle scuole. E un maggiore coinvolgimento dei genitori, che possono anche essere chiamati a partecipare, con i figli, a percorsi di rieducazione e riparazione. Sono le principali misure allo studio a livello legislativo contro il bullismo e il cyberbullismo. Fenomeni diffusi: secondo l’ultima rilevazione del Sistema di sorveglianza Hbsc Italia, circa il 15% degli adolescenti ne è stato vittima almeno una volta.

Iniziativa bipartisan

A contenere gli interventi è una proposta di legge all’esame delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, nata dalla sintesi di tre testi presentati da Devis Dori (Avs), Pietro Pittalis (Fi) e Ciro Maschio (Fdi). Il testo unificato è stato votato all’unanimità da un comitato ristretto (con rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari) e, la scorsa settimana, è stato adottato come testo base dalle commissioni; oggi scade il termine per presentare gli emendamenti. Visto l’accordo tra i gruppi, le modifiche dovrebbero essere limitate e il percorso veloce: l’avvio dell’esame in Aula è fissato per il 19 giugno.

«Sono molto soddisfatta che si sia arrivati a un testo unificato su cui c’è l’accordo di tutte le forze politiche», commenta Daniela Dondi (Fdi), tra i quattro relatori al provvedimento. «L’intervento – spiega – mira, da un lato, ad aggiornare le disposizioni vigenti e, dall’altro, a mettere in atto una strategia di prevenzione, attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei giovani sia come vittime sia come responsabili».

«Il testo unificato si concentra anzitutto sulla prevenzione e sul monitoraggio del fenomeno, mentre sono stati espunti gli interventi sul fronte penale, che potranno eventualmente trovare spazio in altri provvedimenti», osserva Dori, anche lui relatore, oltre che primo firmatario di una delle tre proposte di legge iniziali, già approvata alla Camera nel 2020.

Le novità

Il testo unificato è diviso in due parti: la prima contiene norme immediatamente applicabili, mentre la seconda prevede una delega al Governo.

Tra gli interventi immediati, si propone di modificare la legge 71 del 2017, dedicata al solo cyberbullismo, per estenderla al bullismo. Si prevede che le scuole recepiscano nel regolamento di istituto le linee di orientamento (previste dalla legge 71 e approvate dal ministero dell’Istruzione nel 2021), anche per definire le procedure da adottare per prevenire e contrastare bullismo e cyberbullismo. Si propone poi che le Regioni possano adottare iniziative perché sia fornito alle scuole che lo chiedono il servizio psicologico per gli studenti: una possibilità, quindi, per ora senza risorse.

Il testo “guida” poi l’azione del dirigente scolastico a fronte di atti di bullismo o cyberbullismo: dovrà applicare le procedure previste dalle linee di orientamento, informare subito i genitori e promuovere iniziative educative per i minori, anche coinvolgendo la classe con la mediazione scolastica. Per i casi più gravi, per condotte reiterate o se le iniziative scolastiche non hanno avuto buon esito, dovrà riferire alle autorità, anche per attivare le nuove «misure rieducative» previste dalla proposta.

Sono misure che potranno partire dal Procuratore della Repubblica che abbia notizia di «condotte irregolari» di un minore o aggressive verso persone, animali o cose. Il Procuratore potrà chiedere al Tribunale per i minorenni di disporre che il minore svolga, con i servizi sociali, un progetto con finalità rieducative e riparative, che potrà includere attività di volontariato sociale. Il progetto potrà anche prevedere la partecipazione della famiglia del minore, attraverso un percorso di sostegno all’esercizio della responsabilità genitoriale.

Tra i punti di delega sono invece inclusi interventi che richiedono risorse (ritorna qui il sostegno psicologico). Previsto anche un monitoraggio biennale Istat per avere dati certi su bullismo e cyberbullismo.

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