Penale

Spazzacorrotti, interdizione perpetua esclusa per chi collabora

L’applicazione delle pene accessorie per i reati contro la Pa non è più automatica ma rimessa alla scelta del giudice

di Patrizia Maciocchi

Dopo la Spazzacorrotti niente interdizione perpetua dai pubblici uffici, per chi collabora, la pena accessoria può andare da uno a cinque anni. La Cassazione (sentenza 18510) chiarisce che, in virtù della legge 3/2019, l’applicazione delle pene accessorie per i reati contro la Pa, tra i quali la corruzione contestata all’imputato, non è più automatica ma rimessa alla scelta del giudice. Un potere che riguarda anche il patteggiamento allargato, in cui l’accordo si riferisce a pene detentive superiori ai due anni. La norma ha temperato il rigore sanzionatorio sia dal punto di vista processuale incentivando il patteggiamento sia sostanziale premiando la collaborazione per l’emersione del fenomeno criminale. A chi collabora è riconosciuta l’attenuante speciale (articolo 323-bis, comma 2 del Codice penale). E in tal caso il giudice che decide di applicare l’interdizione dai pubblici uffici dovrà farlo solo a tempo e non per sempre.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©