Lavoro

Nuovi parametri forensi: la "Gazzetta" aspetta il via libera della Corte dei conti

Il Sottosegretario Sisto: «Un grande traguardo è stato raggiunto e una promessa importante è stata mantenuta». Cartabia: «Pnrr, conclusi i compiti per il 2022»

di Francesco Machina Grifeo

Cresce l'attesa per l'entrata in vigore dei nuovi parametri forensi. Dopo la firma del decreto da parte della Ministra Marta Cartabia si attende solo il via libera della Corte dei conti per procedere alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

«Un grande traguardo è stato raggiunto e una promessa importante è stata mantenuta», così il Sottosegretario alla Giustizia con delega alle professioni e deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto che ricorda come «il decreto ministeriale che stabilisce i nuovi parametri è un passo avanti verso il pieno riconoscimento del ruolo centrale degli avvocati e della loro attività a tutela del diritto di difesa».

«L'aggiornamento delle tariffe, che abbiamo fortemente voluto e che era atteso dal 2014 – prosegue Sisto -, introduce tabelle più realistiche, eque, calate sui dettagli di ciascun settore, con meccanismi parametrati su obiettivi specifici come la valorizzazione della conciliazione. Si tratta di un doveroso intervento a favore di una categoria professionale fondamentale sia per la 'salute' dello stato di diritto, sia nell'affiancamento delle imprese in questa fase difficile per la nostra economia».

Il testo al vaglio dei giudici contabili parte dalla proposta formulata dal Consiglio nazionale forense che ha già avuto parere positivo dal Consiglio di Stato e dalle Commissioni di Camera e Senato. Per la prima volta si introduce la quantificazione dei compensi sulla base del tempo con una tariffa oraria che oscilla tra 200 e 500 euro. Previsto anche un incremento del 5% generale dei compensi.

Avvocato e cliente rimangono però liberi di stabilire il compenso, dunque i parametri non sono vincolanti ma entrano in gioco nel caso in cui il compenso non è determinato in forma scritta oppure quando non vi è accordo, o comunque se la liquidazione avviene ad opera del giudice.

Nei giorni scorsi intervistata a Radio 24 a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio la ministra Cartabia aveva affermato che sulle riforme della giustizia «siamo in dirittura d'arrivo». «Abbiamo completato tutte le riforme che erano previste fino a questo momento. Manca un ultimo passaggio per completare le riforme del processo civile e del processo penale - ha spiegato -. Sono state approvate già dal Consiglio dei ministri all'inizio d'agosto per dare alle commissioni parlamentari i sessanta giorni previsti dalla legge per esprimersi. Trascorsi i sessanta giorni, il Cdm potrà dare l'approvazione finale e con questo direi che abbiamo concluso i nostri compiti per il 2022». Ed è per questo che Cartabia si dice "molto" soddisfatta. Una conferma che in Italia si possono fare le riforme? «I fatti parlano» ha concluso.

Sono in servizio da ieri invece i primi 1.902 vincitori del concorso per 2.329 funzionari che hanno espresso la propria preferenza per gli uffici giudiziari e per l'amministrazione centrale . Il bando è rivolto a coprire le tre amministrazioni del personale della giustizia: 2.242 posti destinati all'amministrazione giudiziaria; 32 per quella penitenziaria; 39, poi portati a 68, per l'amministrazione minorile e di comunità.

«Nell'ambito della pianificazione di assunzioni ordinarie e del PNRR (con oltre 19.939 unità complessivamente reclutate nel periodo 2017-2022 ed altre migliaia di prossima assunzione) – si legge in una nota di Via Arenula -, si offre così una massiccia e fondamentale immissione nel sistema giustizia di risorse umane laureate e qualificate nelle cancellerie e nelle segreterie degli uffici giudiziari, giudicanti e requirenti».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©