Professione e Mercato

Tribunali in confusione su green pass e udienze a distanza

Posizioni discordanti tra Cnf e uffici giudiziari sui tempi per l’uso del certificato verde - Tar e Consiglio di Stato alle prese con il dilemma delle udienze da remoto

di Antonello Cherchi e Valeria Uva

Non si placa la polemica tra il Consiglio nazionale forense e alcuni uffici giudiziari sull’obbligo di green pass base anche per i difensori. Per il Cnf (insieme con l’Organismo congressuale forense) l’obbligo per gli avvocati di accedere con green pass base ai tribunali «scatterà il 1° febbraio» come si legge in una nota. Mentre per diversi tribunali e per il Consiglio di Stato la misura è scattata l’8 gennaio scorso, insieme con l’entrata in vigore del decreto legge 1/2022.

Dove il green pass già si usa
A fornire una lettura “più restrittiva” della norma che introduce l’obbligo del green pass base per chi fa ingresso negli uffici giudiziari (esclusi i testimoni e le parti del processo) ad esempio è il presidente della Corte d’appello di Milano. In una circolare si spiega che «con decorrenza dall’8 gennaio 2022, i difensori, i consulenti, i periti e gli altri ausiliari dei magistrati» possono accedere agli uffici solo con green pass base.

Sulla stessa linea anche la giustizia amministrativa. Con il segretario generale che ricorda come, sempre dall’8 gennaio, le esenzioni dal green pass riguardino solo «testimoni e parti del processo». Per chiarire meglio l’esatta decorrenza e portata della norma Cnf e Ocf chiedono quindi alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, un chiarimento interpretativo «immediato» sull’esatta decorrenza dell’articolo 9-bis del Dl 52/21 come modificato dal Dl 1/2022.

Tar e Consiglio di Stato: processi in presenza
Alla questione del green pass si affianca il tema delle udienze da remoto. Problema che riguarda, in particolare, la giustizia amministrativa. Infatti, dopo il picco dell’emergenza sanitaria durante il quale tutti processi si sono tenuti a distanza, Tar e Consiglio di Stato hanno deciso in estate di ritornare in ufficio. L’ articolo 7-bis del decreto legge 105 del 23 luglio 2021 prevede che da agosto la giustizia amministrativa riprenda con i processi in presenza fino alla fine del 2021, lasciando ai presidenti di tribunale la decisione di stabilire, con ordinanza, se ricorrere alle udienze a distanza.

Situazione confermata dal decreto legge Milleproroghe (Dl 228/2021), che mantiene la giustizia civile, penale e tributaria da remoto, mentre Tar e Consiglio di Stato restano in presenza fino a fine marzo.

Il Tar Salerno ritorna in smart working
Scelta che non piace soprattutto agli avvocati amministrativisti. E anche tra i giudici c’è chi, considerato il peggiorare della situazione epidemiologica, ritiene opportuno ritornare alle udienze a distanza. Lo ha fatto il presidente del Tar Salerno (sezione staccata del Tar Campania), che a inizio mese ha firmato un’ordinanza con la quale ripristina per tutto gennaio il processo da remoto. Venerdì scorso, però, il Consiglio di presidenza, l’organo di autogoverno della magistratura amministrativa, ha sposato un’interpretazione estensiva dell’articolo 7-bis del Dl 105, riservando in modo più incisivo ai presidenti dei tribunali il potere di ritornare ai processi a distanza nel caso il quadro pandemico peggiori.

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