Penale

Reato continuato, rafforzato l’obbligo di motivazione

Le Sezioni unite introducono così un obbligo di motivazione rafforzato, che non può essere limitato al solo caso del reato più grave

di Giovanni Negri

Quando riconosce la continuazione tra reati il giudice nel determinare la pena complessiva, oltre a individuare il reato più grave e a stabilire la pena base per questo reato, deve anche calcolare e motivare l'aumento della pena in modo distinto per ognuno dei reati satellite. Lo affermano Le Sezioni unite penali della Cassazione con la sentenza n. 47127 depositata ieri.

Le Sezioni unite introducono così un obbligo di motivazione rafforzato, che non può essere limitato al solo caso del reato più grave. Il reato continuato, infatti, sottolinea la pronuncia non è strutturalmente un reato unico. L’unificazione rappresenta piuttosto un scelta legislativa funzionale alla definizione da parte del giudice di un trattamento sanzionatorio più mite rispetto a quanto previsto dal cumulo delle pene. «Per tale motivo essa non può spiegare effetto oltre il perimetro espressamente individuato dal legislatore. Ne consegue che dal punto di vista della struttura del reato continuato non vi è ragione di ridurre l’obbligo motivazionale ritenendolo cogente unicamente per la pena relativa al reato più grave».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©