Giustizia

Parte "Filo Diretto": comunicazione immediata tra ministero della giustizia e tribunali

Al via il nuovo canale di comunicazione tra via Arenula e i palazzi di giustizia. La sperimentazione è iniziata il 6 dicembre in Friuli e Sicilia ma si estenderà a tutti gli uffici giudiziari

di Marina Crisafi

I tribunali chiamano e il ministero risponde. È questo l'obiettivo di Filo Diretto il nuovo canale di comunicazione immediata tra il dicastero della giustizia e gli uffici giudiziari. Ne dà notizia un comunicato stampa di via Arenula.

Filo Diretto: come funziona
Si tratta di "un servizio facile, come una mail" promettono dal dicastero. Filo Diretto è partito in via sperimentale il 6 dicembre scorso, per i distretti di Corte d'Appello delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Sicilia, ma l'obiettivo è quello di raggiungere progressivamente tutti gli uffici giudiziari italiani.
Nello specifico, nella fase pilota, i dirigenti amministrativi delle procure e dei tribunali (nonché i procuratori e i presidenti dei tribunali che svolgono funzioni di dirigenti amministrativi) formuleranno i quesiti, via mail compilando un modello ad hoc, e riceveranno con tempestività un riscontro dal Dipartimento degli affari di giustizia del Ministero.

I quesiti
I quesiti di maggiore interesse, che riguardano sei macroaree (contributo unificato; diritto di copia e di certificazione; corpi di reato e destinazione dei beni sequestrati e confiscati; Fondo unico giustizia; Equitalia giustizia; foglio delle notizie) saranno, quindi, pubblicati sul sito del ministero, nell'apposita sezione in homepage "Filo diretto/gli uffici chiedono, il ministero risponde".

Gli obiettivi
Con Filo Diretto, scrive via Arenula, il dicastero "vuole assicurare soluzioni chiare e tempestive a dubbi interpretativi, andando incontro alle esigenze degli operatori – attuando anche - in questa fase di rinnovate sfide con il Pnrr, il dettato costituzionale, che assegna al Ministero della Giustizia una funzione di servizio nei confronti degli uffici giudiziari".

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