Giustizia

Riforme Cartabia, via libera definitiva ai decreti attuativi civili e penali

Dopo il via libera del Senato arriva anche l'ok della Commissione giustizia della Camera. La "soddisfazione" della Ministra in trasferta a Yale. I Dlgs dunque potranno essere emanati subito dal Governo e poi pubblicati in Gazzetta.

Dopo il via libera, il 13 settembre scorso, del Senato arriva anche l'ok della Commissione giustizia della Camera alla riforma della giustizia civile e penale targata Cartabia. I Dlgs dunque potranno essere emanati subito dal Governo e poi pubblicati in Gazzetta.

Da Yale, dove sta partecipando al Global Constitutionalism seminar - un appuntamento annuale per giudici delle Corti supreme di tutto il mondo e studiosi - la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, esprime "soddisfazione" e fa arrivare i suoi ringraziamenti a tecnici e forze politiche, che hanno seguito l'intero iter delle riforme.

La Camera ha dunque espresso parere positivo al decreto legislativo che attua la delega con la riforma del processo Penale, una delle riforme legata al Pnrr da varare entro dicembre di quest'anno. Il parere positivo "secco", cioè senza osservazioni o condizioni", proposto dal relatore Franco Vazio (Pd) è stato votato dall'ex maggioranza, tranne M5s che ha votato "no", dopo aver proposto una parere alternativo in cui venivano chieste delle modifiche al testo del governo. Fdi si è astenuta. Anche al Senato la Commissione Giustizia aveva espresso un parere positivo "secco". Il decreto legislativo potrà dunque essere emanato subito dal governo e pubblicato in Gazzetta.

Parere positivo dunque anche al decreto legislativo della ministra Cartabia che attua la legge delega di riforma del processo civile, l'altra importante riforme collegata al Pnrr. M5s e Fdi si sono astenuti, contraria Alternativa. Il parere contiene delle condizioni che ricalcano quelle approvate martedì dalla Commissione Giustizia del Senato.

Soddisfatto, al termine del voto, il relatore Vazio: "è un passo importante in direzione di un giusto processo e anche in direzione di accelerare i tempi del processo pur tenendo alte le garanzie. Ogni riforma, anche la migliore, va verificata sul campo e anche questa non si sottrae a questo principio. Certo è che il lavoro svolto sui decreti legislativi dal Ministro Cartabia e dai uffici del ministero è stato eccellente".

Tornando al penale, il ritardo di qualche ora nella approvazione del Dlgs sarebbe legato ad un piccolo giallo che ha determinato il rinvio dell'iniziio della seduta: una dei due relatori, Giulia Sarti (M5s), non si è presentata, secondo taluni perché in linea con la posizione del proprio gruppo che chiedeva modifiche al decreto legislativo. L'episodio ripete quanto avvenuto durante l'esame della legge delega su cui Sarti era relatrice assieme a Vazio, ma al momento del voto non si presentò condividendo la linea critica di M5s. Il parere alternativo presentato dal capogruupo di M5s in Commissione Eugenio Saitta, chiedeva 10 modifiche non secondarie al testo, rimettendo in discussione le norme approvate dalla legge di delega. Secondo quanto affermava il parere presentato da M5s tali norme "presentano alcune criticità che rischiano di rendere meno efficiente la nostra giustizia penale rispetto alle giustificate esigenze degli utenti del servizio Giustizia, i cittadini, nonché di indebolire, di fatto, il contrasto di reati particolarmente gravi nel nostro ordinamento".

Enrico Costa (Azione) ha parlato di un "parere semi-giustizialista" respingendolo, così come il capogruppo del Pd Alfredo Bazoli: "questa riforma - ha detto - è la cosa migliore approvata in questa legislatura: migliora in efficienza, efficacia, in tema di garanzie per gli imputati e per le parti tutto il processo penale".

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