Professione e Mercato

Il medico sul banco degli imputati per il malore dell’atleta va difeso anche dai media

L’ultimo è il caso del calciatore Eriksen agli Europei: per lo studio legale si tratta di gestire anche il fronte mediatico

di Massimiliano Carbonaro

L’incidente in cui è incorso il centrocampista della Danimarca Christian Eriksen durante gli Europei di calcio ha fatto parlare molto di responsabilità medico sportiva. Occuparsi di questo tema per uno studio legale è una partita che prevede non solo la gestione del fronte processuale, ma anche di quello mediatico: c’è bisogno di grande sensibilità psicologica ed estrema attenzione sul coinvolgimento dei consulenti.

Il coordinamento dei team
Lo studio Puccio - Penalisti associati si occupa di malpractice sanitaria e ha seguito anche il caso del decesso improvviso del calciatore Davide Astori, ottenendo l’archiviazione per uno dei medici coinvolti (con il Pm che ha ritenuto non attribuibile nessuna condotta colposa riconducibile al tragico evento). Per Andrea Puccio, partner dello studio, si tratta di situazioni che richiedono all’avvocato il coordinamento del team difensivo sia dal punto di vista legale sia da quello tecnico, perché le complessità sono diverse. «Normalmente – spiega l’avvocato – assistiamo i medici e le strutture ospedaliere. Abbiamo capito che è molto importante gestire gli aspetti umani e psicologici. Il medico non è abituato ad affrontare un interrogatorio davanti a un Pm. Si rischia di non riuscire a far emergere elementi decisivi».

La gestione dei media
Poi c’è il coinvolgimento dei consulenti . «Il difensore – commenta Puccio – deve cercare di confutare l’accusa prima sul piano tecnico e scientifico poi su quello giuridico: il rapporto con il consulente è, dunque, fondamentale».

Strettamente collegata è la gestione del fronte mediatico (tanto che si parla anche di litigation pr) perché normalmente la stampa coinvolge consulenti che esprimono pareri che potrebbero condizionare la procura e orientare l’opinione pubblica. «La gestione mediatica – aggiunge Puccio – è fondamentale perché bisogna proteggere l’assistito. Va pianificata una strategia mediatica coerente con quella difensiva». Ovviamente, resta determinante il relazionarsi, durante le indagini preliminari, con il Pm.

«Normalmente - spiega Puccio - nel nostro team c’è chi si occupa dell’aspetto mediatico, chi si interfaccia con il tribunale, chi con l’assistito, aspetto quest’ultimo che richiede una grande attenzione psicologica».

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