Professione e Mercato

«Riportare i giovani alla libera professione»

Stella: per frenare la fuga dagli albi bisogna mettere in atto politiche attive

di Patrizia Maciocchi

Un piano choc per rendere attraente per i giovani la libera professione e un Pnrr che valorizzi le categorie. Sono due priorità dell’agenda di Confprofessioni, sulle quali la Confederazione ha attirato l’attenzione della politica. Un faccia a faccia che si è tenuto ieri a Roma tra il presidente Gaetano Stella ed esponenti dei vari schieramenti politici in vista delle elezioni.

«Mettere in atto politiche attive per tutti i giovani, non solo professionisti, deve essere l’impegno per il nuovo governo - dice Stella - in un momento di tempesta perfetta nel paese, tra pandemia, crisi energetica e guerra». I numeri dimostrano la necessità di frenare la fuga dagli albi. Dal 2011 al 2020 il numero di ingegneri dipendenti è aumentato del 35%, è sceso dell’1,6% quello degli indipendenti. Mentre il 10% degli avvocati ha scelto il lavoro dipendente.

Sul fronte del caro energia ad essere particolarmente colpiti sono i medici. «Le bollette del nostro studio - informa il presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani Carlo Ghirlanda - sono passate da 2.000 a 8.500 euro». I camici bianchi chiedono anche di ripristinare il diritto alla libera scelta del medico, cancellata dal Dl concorrenza. «Gli iscritti ai fondi sanitari integrativi - afferma Giuliano Ferrara dell’Andi - non possono indicare il medico a cui affidarsi . È un vulnus costituzionale».

Positivo il riscontro degli interlocutori politici dai quali arrivano segnali di adesione alle istanze dei professionisti. Sul tavolo del prossimo esecutivo “calda” la pratica sull’equo compenso. L’impegno trasversale è portarlo a casa con le modifiche per ripristinare un corretto equilibrio con le imprese e abolire le sanzioni a carico dei professionisti.

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