Rassegne di Giurisprudenza

Incidenza della recidiva reiterata sul calcolo del termine prescrizionale minimo e massimo del reato

a cura della Redazione Diritto

Reato - Estinzione (cause di) - Prescrizione - Recidiva reiterata - Doppia rilevanza - Sussistenza - Ragioni.
Non è condivisibile il principio, che deve ritenersi isolato, secondo cui, in tema di prescrizione, è possibile tener conto della recidiva reiterata al fine della individuazione del termine prescrizionale base ai sensi dell'art. 157, comma secondo, c.p. o del termine massimo ai sensi dell'art. 161, comma secondo, c.p., ma non contemporaneamente per tali fini, altrimenti ponendosi a carico del reo lo stesso elemento, in violazione del principio del "ne bis in idem" sostanziale.
• Corte di cassazione, sezione 6 penale, sentenza 18 ottobre 2022 n. 39315

Resistenza a pubblico ufficiale - Recidiva reiterata - Incidenza sia sul calcolo del termine prescrizionale ordinario che su quello massimo in presenza di atti interruttivi - Inammissibilità del ricorso.
La recidiva reiterata, quale circostanza aggravante ad effetto speciale, incide sia sul calcolo del termine prescrizionale ordinario del reato, sia, in presenza di atti interruttivi, sul calcolo del termine massimo, ai sensi dell'articolo 161 c.p., comma 2, dovendosi escludere una violazione del principio del ne bis in idem sostanziale, in considerazione della diversa ratio che presiede alle due diverse disposizioni a cui si applica la recidiva: l'articolo 157 c.p., disciplina la fisiologica durata della prescrizione dei reati in base a una scelta discrezionale del legislatore parametrata proprio sulla durata massima della pena detentiva prevista per i singoli reati, salva la previsione di una durata minima; l'articolo 161 c.p., comma 2, invece stabilisce gli effetti che hanno sulla durata della prescrizione gli atti interruttivi, tenendo conto di fattori che possono giustificare la permanenza dell'interesse pubblico alla repressione del reato in ragione della gravità e dell'allarme sociale derivante dalla commissione di questo.
• Corte di cassazione, sezione 6 penale, sentenza 19 maggio 2022 n. 19848

Reato - Estinzione (cause di) - Prescrizione - Recidiva qualificata - Doppia rilevanza - Sussistenza - Ragioni.
La recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, in quanto circostanza aggravante ad effetto speciale, incide sia sul computo del termine-base di prescrizione ai sensi dell'art. 157, comma secondo, cod. pen., sia sull'entità della proroga di suddetto termine in presenza di atti interruttivi, ai sensi dell'art. 161, comma secondo, cod. pen. (In motivazione, la Corte ha chiarito che una diversa interpretazione rimetterebbe al giudice la scelta della rilevanza da attribuire alla recidiva qualificata caso per caso, contraddicendo il principio costituzionale di tassatività).
• Corte di cassazione, sezione 2 penale, sentenza 20 dicembre 2018 n. 57755

Reato - Estinzione (cause di) - Prescrizione - Recidiva reiterata - Rilevanza sul termine minimo e sul termine massimo di prescrizione - Sussistenza - Ragioni.
La recidiva reiterata, quale circostanza ad effetto speciale, incide sul calcolo del termine prescrizionale minimo del reato, ai sensi dell'art. 157, comma secondo, cod. pen. e, in presenza di atti interruttivi, anche, contemporaneamente, su quello del termine massimo, ex art. 161, comma secondo, cod. pen., senza che ciò comporti una violazione del principio del "ne bis in idem" sostanziale o dell'art. 4 del Protocollo n. 7 della CEDU, come interpretato dalla sentenza della Corte EDU del 10 febbraio 2009 nel caso Zolotoukhine c/ Russia, nel cui ambito di tutela non rientra l'istituto della prescrizione.
• Corte di cassazione, sezione 5 penale, sentenza 16 luglio 2018 n. 32679