Lavoro

Associazione giuslavoristi, Biagioni:«Bene la fine del rito Fornero e la negoziazione assistita»

<span class="argo-intervista">L’intervista. </span> <span class="nome-intervistato">Tatiana Biagioni.</span> Per la presidente dei giuslavoristi, dal 15 settembre a congresso a Trieste, «bisogna che la riforma entri a regime così com’è stata prevista»

di Mauro Pizzin

Dopo tre anni di confronti da remoto, oltre 500 iscritti all’Agi si ritroveranno a Trieste da oggi a sabato per il loro convegno annuale, intitolato stavolta «Il lavoro e l’impresa nell’Italia che riparte». «Il ritorno in presenza dopo Verona 2019 è veramente importante – sottolinea Tatiana Biagioni, dal 2021 presidente dell’Associazione giuslavoristi italiani - perché la nostra è una grande comunità e ritrovarsi è una delle cose più importanti».

Avvocata Biagioni, questa tre giorni di lavori sembra abbracciare un perimetro di contenuti più ampio e meno specialistico rispetto al passato.

In un mondo cambiato dall’epidemia, abbiamo sentito l’esigenza, sempre molto tecnica, di spaziare “dal vivo” su più argomenti e, inoltre, la ripartenza non riguarda solo la nostra categoria. Sul tavolo ci sono molti temi importanti e non vogliamo abbandonarne nessuno. Nel corso degli appuntamenti di oggi, mirati sul mondo delle professioni, il confronto toccherà comunque problematiche più specificamente nostre.

Con l’apertura della negoziazione assistita ai giuslavoristi e il superamento del rito Fornero la politica ha recepito istanze su cui l’Agi si è molto spesa gli scorsi anni. A luglio il governo uscente ha approvato due decreti attuativi: esistono ancora delle criticità da superare?

Premetto che sulla riforma complessiva del processo civile la valutazione dell’Agi non può essere che positiva. La negoziazione assistita estesa ad avvocati e avvocate, in particolare, grazie alla possibilità di negoziare validi accordi transattivi rappresenta un importante strumento deflattivo, mentre il superamento del rito Fornero eliminerà difficoltà interpretative e controversie meramente processuali che hanno appesantito il lavoro degli uffici giudiziari senza benefici per le parti. Per quanto concerne eventuali criticità, quello che posso dire è solo che a questo punto noi giuslavoristi ci aspettiamo che quanto è stato messo sulla carta diventi realtà e che la riforma entri a regime così com’è stata prevista. Noi siamo pronti a partire.

Un altro tema a voi caro è quello delle specializzazioni, ma anche qui esistono ancora tasselli da sistemare.

Sì. Sul riconoscimento della comprovata esperienza, ad esempio, mancano le commissioni che devono decidere e c’è poi una commissione che dovrebbe licenziare le linee guida sulla formazione che non ha ancora portato a termine il lavoro. Anche qui mi attendo un’accelerata per poter essere operativi al più presto. Ricordo che la specializzazione rappresenta uno straordinario strumento di modernizzazione della professione che non fa certo venire meno l’importanza degli avvocati generalisti.

A Trieste si parlerà di pari opportunità con la ministra Elena Bonetti.

Si tratta di un tema di cui mi occupo da più di vent’anni e che ritengo fondamentale per tutta l’avvocatura perché si tratta di dare applicazione ai diritti, valorizzando il suo ruolo sociale su una questione rispetto alla quale il nostro Paese è ancora indietro.

Ospiterete anche esponenti di altri Ordini professionali: la necessità di “fare sistema” sta diventando impellente anche per voi?

Credo molto nel confronto con le altre professioni e alla possibilità di trovare sinergie anche in tema di formazione, su cui potrebbero essere annunciate alcune novità. Le professioniste con cui discuteremo, tutte donne, sono un po’ il simbolo di una necessità di confronto dialettico equilibrato sul futuro del nostro lavoro, completandosi ognuno nel proprio ruolo.

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