Lavoro

Cassa forense: con guerra in Ucraina possibili fluttuazioni sul 30% del patrimonio - "Ma pronti a cogliere le opportunità"

L'Istituto di previdenza comunica che il restante 70% è investito in strumenti "stabili" o comunque "poco sensibili". Si aspetta dunque una perdita "contenuta" del portafoglio

di Francesco Machina Grifeo

A più di un mese dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Cassa forense fa il punto sulle ricadute della guerra sugli investimenti in corso e futuri dell'Istituto di previdenza.

Una analisi, si legge sul sito, non scevra da "difficoltà e incertezze" considerata la "forte fase di turbolenza". Tuttavia, quello che è ormai chiaro, nonostante lo scenario rimanga "molto incerto, è che si avrà un "impatto significativo sul ciclo economico europeo", con una riduzione delle stime sulla crescita reale e un innalzamento del profilo e della durata dell'inflazione attesa. Ugualmente, andrà corretto al ribasso l'incremento del Pil mondiale, previsto al 3,7% nell'anno.

Ad ogni modo l'Ente arriva preparato grazie ad un approccio "conservativo" deciso già nei mesi precedenti l'invasione. A inizio 2022, il patrimonio della Cassa superava i 15 miliardi di euro, "con un posizionamento strategico ‘difensivo', in cui sono stati combinati gli ingredienti adatti, come ad esempio la liquidità e i titoli obbligazionari a breve termine, i fondi che investono in metalli preziosi e gli investimenti azionari di alta qualità di settori o stili difensivi".

L'Ente, infatti, spiega il comunicato, aveva già ridotto la parte di esposizione azionaria più volatile nel corso dell'estate dello scorso anno e ha incrementato, negli ultimi mesi, le posizioni obbligazionarie di tipo "short duration" meno sensibili al rialzo dei tassi. Le delibere d'investimento più recenti poi hanno riguardato infine l'incremento della partecipazione nel capitale della Banca d'Italia. Raggiungendo comunque, nel 2021, una performance superiore al parametro di riferimento e pari al 6,63%.

La strategia prudenziale nella gestione del portafoglio "non è quindi il frutto di scelte tattiche prese sull'onda emotiva derivante dalla guerra in corso, ma è realizzata attraverso una serie di deliberazioni prese dall'Ente nel corso di mesi precedenti al conflitto in atto". La capacità di resistenza, dunque, è affidata all'utilizzo prevalente di fondi con sottostante una gestione attiva "ed è il frutto di una attenta diversificazione dei rischi".

In sintesi: il 40% del patrimonio è investito in strumenti che la Cassa definisce "stabili e poco sensibili" alle fluttuazioni del mercato, circa il 15% è la quota di strumenti di tipo immobiliare, compreso il fondo Cicerone, la cui valorizzazione non risente nel breve della volatilità di mercato e lo stesso dicasi per il 15% investito complessivamente in infrastrutture e fondi di private market.

La quota del portafoglio che risulta essere più soggetta alle fluttuazioni del mercato è calcolabile nel restante 30% investito in fondi azionari e in obbligazioni di tipo corporate.

La prognosi è comunque positiva. Per l'Istituto proprio la composizione diversificata del portafoglio insieme alle scelte prudenziali già intraprese "andranno, auspicabilmente, a contenere la perdita market to market del portafoglio". Ed anche fornire la liquidità necessaria "a cogliere le possibili, ma ancora poco chiare, opportunità d'investimento provenienti da un piano di allocazioni che l'Ufficio Investimenti di Cassa Forense sta adattando al nuovo scenario macro-economico".

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