Professione e Mercato

Studi legali, vola il fatturato nella grandi law firm

di Elena Pasquini

Continua nel 2017 la crescita dei fatturati degli studi “dorati”. La ripresa registrata sul totale dei 242mila avvocati evidenziata dalle dichiarazioni alla Cassa Forense, ha l'accelerazione di un missile per studi delle dimensioni di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners e tocca quasi il raddoppio sui dati 2016 nel caso di Dentons.
La stima del giro d'affari delle Best 50 law firm in Italia effettuata dal centro ricerche di legalcommunity si attesta sui 2,237 miliardi di euro nello scorso anno, pari al 17% del totale dei ricavi prodotti dall'avvocatura nazionale (13 miliardi). Significa, in altre parole, che le medie assolute riportate nei dati di Cassa Forense e riprese nel Rapporto Censis 2018 andrebbero ponderate sui fatturati generati da ciascuno dei circa ottomila professionisti attivi in questi 50 studi (in media pari a 270mila euro) per meglio determinare il dato medio di 58.435 euro.

I dati dei principali studi - Tra le law firm che quest'anno hanno comunicato ufficialmente i risultati in bilancio c'è Cms, tra i primi dieci studi internazionali per numero di professionisti attivi. La crescita dei ricavi sul 2016 è stata del 31%, portando a quota 1,3 miliardi il dato del 2017. Secondo Mergermarket, Cms è la firm con il più alto numero di deal nelle principali giurisdizioni europee.
Clifford Chance da parte sua annuncia la migliore performance degli ultimi anni con ricavi in crescita del 5% a livello globale rispetto al 2016 e ricavi pari a 1,85 miliardi di euro. Ogni equity partner si è aggiudicato un utile di 1,82 milioni di euro (e qui la crescita è del 16%). L'Italia, dove lo studio ha appena festeggiato i 25 anni di presenza, è stata in linea con i trend mondiali e ha contribuito alla quota 33% dei ricavi totali sviluppato nell'Europa continentale. Nelle intenzioni del managing partner Giuseppe De Palma, c'è la volontà di continuare a investire nell'attrattività verso giovani talenti, in tecnologia e nella conoscenza del mercato locale per differenziarsi e crescere ulteriormente.
L'anno dei record per Allen & Overy è stato probabilmente il 2016 ma l'incremento del fatturato continua nel 2017, portando l'asticella a 1,78 miliardi di euro. L'utile pre-tasse è cresciuto leggermente meno del fatturato (+3% rispetto al 4% dell'altro indicatore) con un profit per i 389 equity partner pari a 1,86 milioni di euro. A guidare la crescita la richiesta di team cross-border: le operazioni che hanno coinvolto più di un Paese hanno infatti generato oltre tre quarti del fatturato complessivo dello studio.
La soddisfazione sui dati economici si affianca a quella sui risvolti qualitativi dell'attività, con la presenza della law firm in alcune delle più rilevanti operazioni in Italia: tra tutte, si potrebbe citare la cessione da parte di UniCredit di un portafoglio di crediti deteriorati dal valore di 17,7 miliardi di euro a Pimco, fondo di debito statunitense, e Fortress tramite veicoli di cartolarizzazione; oppure l'assistenza a Cassa Depositi e Prestiti Spa nell'emissione del primo social bond lanciato nel mercato di capitali internazionali da un emittente italiano nonché primo dedicato ad aree colpite da calamità naturali.

I fattori di crescita - La crescita del 6.6% dei 50 principali studi nel 2017 è stata trainata dal ritorno di fusioni e acquisizioni miliardarie, da un frizzante mercato di capitali e del settore bancario, dal presidio dei grandi studi nelle aree del diritto bancario, tributario e regolamentare. Si conferma, infatti, la forte concentrazione del business nel mercato della consulenza legale d'affari con BonelliErede, Gop, Chiomenti, Pirola Pennuto Zei, Legance e Nctm che muovono circa un terzo del giro d'affari di tutto il gruppo della Best 50.
Proprio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners ha archiviato il 2017 con una crescita del fatturato del 6,5%, arrivando a quota 132 milioni di euro. L'incremento, maggiore anche rispetto al 2016, riguarda pure il numero dei professionisti: due i nuovi soci equity e 13 le risorse inserite in studio, per un totale di 288 professionisti a fine 2017.
Il primo posto resta a BonelliErede con i suoi 166 milioni di euro e un incremento a due cifre sull'anno precedente. È il primo studio italiano ad aver superato la soglia dei 150 milioni e sta puntando decisamente verso l'espansione internazionale, cercando spazi in Africa e nel mercato mediorientale.
La spilla per la crescita record (+94%) spetta però a Dentons, che porta l'utile a 9,8 milioni e il fatturato a 22,2 milioni nel 2017. L'obiettivo per l'anno in corso è di incrementare di altri 10 milioni di euro i risultati, continuando a far crescere una squadra che al momento è composta da 77 professionisti e 14 partner equity.
Con le dovute differenze, merita una segnalazione il percorso compiuto nell'anno da Gitti and partners, cresciuto a doppia cifra sul 2016 (+14,7%) e accompagnato dalla nomina di un comitato esecutivo. Lo studio ha chiuso l'anno fiscale con un fatturato di 12,5 milioni e un utile che raggiunge i 7,5 milioni di euro.
Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners intanto ferma l'ampliamento della compagine professionale e chiude il 2017 con un fatturato di 29 milioni, con un aumento del profitto di 3 milioni sul 2016 (17, 6 milioni rispetto ai 14,8).

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