Amministrativo

I Tar affilano le armi per la lotta all’arretrato

Il compito affidato agli uffici del processo, otto dei quali rinforzati a gennaio

di Antonello Cherchi

La lotta ai ricorsi pendenti presso i Tar e il Consiglio di Stato entra nel vivo. Alla vigilia della cerimonia dell’apertura dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa - che si terrà domani a Palazzo Spada alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella; sarà la prima volta per Franco Frattini, neopresidente del Consiglio di Stato - ci sono, infatti, da registrare due novità: l’arrivo presso gli uffici del processo del primo contingente di 168 addetti e l’adozione di nuove linee guida per aggredire l’arretrato. L’obiettivo è quello indicato dal Pnrr: avere tempi dei processi più rapidi, in linea con quelli europei.

Per tagliare quel traguardo occorre sbarazzarsi dei vecchi ricorsi: quelli pendenti al 31 dicembre 2019 - linea di demarcazione scelta per individuare le cause più vecchie ai fini degli obiettivi individuati dal Pnrr - erano 174mila, ma in questi due anni si sono ridotti, considerato che erano già scesi a 158mila a fine 2020.

Il taglio delle vecchie cause è soprattutto nelle mani dell’ufficio del processo, che esiste da tempo e che il Pnrr ha deciso di potenziare con l’innesto a tempo determinato di 326 unità - 25o funzionari tra amministrativi, informatici e statistici e 76 assistenti informatici - in otto uffici giudiziari tra Consiglio di Stato e Tar. Il primo contingente di 168 unità ha preso servizio a gennaio.

In occasione dell’arrivo dei rinforzi e della creazione presso il segretariato della giustizia amministrativa di una struttura di missione dedicata al monitoraggio dell’attività degli uffici del processo e al rispetto del cronoprogramma indicato dal Pnrr, sono state aggiornate le linee guida che dovranno guidare il lavoro nello smaltimento dell’arretrato.

Le nuove regole predisposte dal presidente del Consiglio di Stato, di fatto operative da lunedì scorso, sono destinate a tutta la giustizia amministrativa. Gli uffici del processo dovranno darsi da fare per eliminare le pendenze ma pure per evitare che se ne accumulino di nuove. Così, ogni giorno dovranno controllare anche i nuovi ricorsi per verificare se possano essere decisi rapidamente (per esempio, perché presentano un vizio in rito o affrontano questioni già decise da una giurisprudenza consolidata), se manca documentazione e occorre acquisirla, se è necessario disporre l’integrazione del contraddittorio.

Operazioni che, naturalmente, si dovranno effettuare anche sulle cause anteriori al 31 dicembre 2019, verificando al contempo il motivo del ritardo nella decisione.

Tra i compiti che le linee guida assegnano all’ufficio del processo ci sono anche quelli di assistere i magistrati (per esempio, con ricerche di giurisprudenza, di legislazione, di dottrina e di documentazione) e di individuare questioni su cui si siano delineati o possano delinearsi contrasti di giurisprudenza.

Del lavoro svolto, l’ufficio del processo dovrà dar conto attraverso rendiconti quadrimestrali.

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