Penale

Appello ter per il caso Kroll, annullata l’assoluzione

di Patrizia Maciocchi

Appello ter sul caso kroll per l’attuale amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera. La Cassazione, (sentenza 17770) ha accolto il ricorso del Pm e della parte civile contro la seconda assoluzione del 2017 (la prima nel 2015) dal reato di ricettazione. Al centro del procedimento “infinito” che vede coinvolto l’ex presidente di Telecom, che ha rinunciato alla prescrizione, c’è un Cd con dati raccolti dall’agenzia investigativa Kroll nell’ambito di una disputa economica, risalente al 2001, che ha contrapposto il top manager al finanziere brasiliano Daniel Dantas per il controllo di Brasil Telecom. L’accusa per il top manager era di aver acquisto, per sporgere poi denuncia, il Cd che conteneva dati relativi all’azienda da lui presieduta e alla sua famiglia, pur conoscendone la provenienza illecita. La Corte d’Appello con la sentenza impugnata, ha negato il reato riconoscendo una legittima difesa, almeno putativa «venata di profili di cosiddetto soccorso difensivo», per evitare una possibile lesione degli interessi dell’imputato e dei familiari. Una tesi che Pg e parte civile contestano trovando l’avallo della Cassazione. Per la Suprema corte la legittima difesa è ammessa solo in caso di alternativa tra subire o reagire e deve essere proporzionata all’offesa e in grado di neutralizzare un pericolo attuale. I giudici dubitano che l’azione contestata fosse rivolta direttamente e immediatamente all’aggressore, e che fosse utile a evitare il “danno”: la Kroll restava comunque in possesso dei dati carpiti. La Corte d’Appello «ha ritenuto legittima difesa non già una reazione necessitata dall’imputato, posta in essere al fine di difendere nell’attualità il proprio o l’altrui diritto, bensì un’azione, mediata ed indiretta, di difesa del proprio diritto, da realizzarsi in un momento successivo, mediante ricorso alla denuncia alla autorità pubblica e, pertanto, facendo applicazione della diversa scriminante dell’esercizio del diritto». La condotta sarebbe dunque fuori dall’esimente prevista dall’articolo 52 del Codice penale.

Ora la la parola passa di nuovo alla Corte meneghina.

Corte di cassazione – Sentenza 17770/2018

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