Civile

I Manager bocciano la giustizia civile (troppo lenta) e amministrativa (risultati incerti)

I risultati delle indagini in occasione dell'evento "Riforma Italia" di EY e Luiss Business School

di Francesco Machina Grifeo

Il 92% dei manager vede il PNRR come occasione unica per il rilancio del Paese, ma 2 italiani su 5 pensano che non saranno usate neanche il 50% delle risorse. Per quanto concerne il settore giustizia, invece, tra gli intervistati si registra un giudizio negativo della situazione attuale che genera la richiesta (circa 60%) di concentrarsi maggiormente nel percorso di riforma sugli aspetti di efficientamento del sistema giudiziario. Per i 2/3 del campione la lentezza dei processi è tra i fattori di crisi più gravi del Paese, così come l'eccessiva complessità delle procedure (32%), e la difficoltà di recuperare un credito. Sono alcuni dei risultati delle indagini sulle riforme (semplificazione, fiscale, giustizia e lavoro) tra manager e opinione pubblica presentati oggi, in occasione dell'evento "Riforma Italia" di EY e Luiss Business School.

Riguardo la semplificazione, sia tra i cittadini che tra i manager, oltre il 75% si aspetta una velocizzazione dei permessi ed una riduzione dei costi a carico delle aziende che operano con la Pubblica Amministrazione. Sul piano fiscale poi si registra un forte scontento per la situazione attuale: la popolazione e i manager si aspettano soprattutto la riduzione della tassazione sul lavoro (44% e 45%) e una generale semplificazione del sistema impositivo (36% e 41%). In materia di lavoro infine oltre il 50% di entrambi i campioni concorda sugli obiettivi da perseguire: crescita dell'occupazione, in particolare di donne e giovani, e riduzione del cuneo fiscale.

Per Stefania Radoccia, Managing Partner dell'area Tax&Law di EY in Italia: "Gli impatti derivanti dall'attuazione delle misure contenute nel Pnrr sono stati valutati in termini di PIL fino al +3,6% nel 2026, ma è necessario convogliare le migliori risorse. La nostra indagine ci dice che il 68% dei manager ha fiducia in come il governo sarà in grado di gestire l'attuazione del Piano". Paolo Boccardelli, Direttore Luiss Business School, ha aggiunto: "In Italia esistono degli ostacoli esogeni al sistema impresa dovuti, soprattutto, a un quadro normativo instabile, una giustizia lenta, un sistema fiscale complesso, una burocrazia farraginosa. L'attuazione di un piano di riforme che stimoli la produttività nel medio e lungo termine, aumenti la competitività e agevoli gli investimenti, risulta urgente e prioritario per consolidare la crescita e renderla strutturale".

IL SETTORE GIUSTIZIA

Tornado al capitolo giustizia civile, secondo il campione manageriale intervistato, tra le principali criticità del Paese rientrano la lunghezza dei tempi per ottenere una sentenza: 70% del campione. A seguire: la lunghezza dei tempi per recuperare crediti definiti da una sentenza: 37%; l'eccessiva complessità delle procedure: 32%; l'incertezza dell'esito: 29%; la scarsa digitalizzazione del sistema: 26%; la scarsa diffusione dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie: 24%; la scarsa specializzazione dei tribunali in riferimento ad alcune materie specifiche: 20.

Inoltre, per l'84% degli intervistati l'attuale modello organizzativo e di intervento della giustizia amministrativa rappresenta un elemento di incertezza (rispetto ai tempi e agli esiti dei procedimenti) che contribuisce a limitare in modo significativo la propensione agli investimenti. Per l'83% le attuali modalità di ricorso alla giustizia amministrativa andrebbero riviste, imponendo maggiori vincoli per i ricorrenti, in modo da ridurre abusi e utilizzi strumentali. Per l'80% la giustizia amministrativa rischia di essere più un elemento di blocco del sistema che di tutela reale degli interessi del singolo. Per il 60% in molti casi, non è semplice comprendere a quali organi della giustizia amministrativa ricorrere in caso di necessità.

Secondo EY e Luiss Business School dunque va vista con favore una implementazione dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie: arbitrato, mediazione e negoziazione assistita. Una spinta in questo senso potrebbe essere un valido strumento deflattivo del carico del sistema giustizia. Particolarmente sensibile rispetto alle inefficienze del sistema giustizia appare poi l'ambito delle PMI: sarebbe necessario aumentare la conoscenza che le PMI hanno degli Alternative Dispute Resolution (ADR) e la propensione alla digitalizzazione dei processi aziendali, anche in termini di istituzione di un ufficio legale interno. Inoltre, potrebbero essere introdotte agevolazioni fiscali omogenee per tutte le forme di ADR al fine di aumentare l'attrattività di questi strumenti e di stimolarne la conoscenza da parte degli imprenditori.

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