Famiglia

Vacanze con i figli: per concordare tempi e mete c’è il piano genitoriale

Riforma civile: dal 1° marzo il programma va allegato agli atti introduttivi. Necessario informare l’ex per tempo e per iscritto sui dettagli del viaggio

di Selene Pascasi

Per i genitori divisi, le vacanze con i figli rischiano di generare scontri. Tra i motivi, la destinazione scelta, i tempi, le spese. Per dirimere i conflitti è sempre possibile rivolgersi al giudice, le cui decisioni devono essere guidate dal rispetto dell’interesse dei minori (Cassazione 6802/2023). Ma è preferibile approdare in tribunale solo in casi estremi. Per evitarlo, è bene creare le condizioni per prevenire gli scontri fra ex, stilando dettagliati piani genitoriali che regolino il più possibile le future occasioni di conflitto.

Il piano genitoriale

L’importanza di elaborare un piano genitoriale che indichi le attività e gli impegni dei figli, incluse le vacanze, è riconosciuto dalla riforma del processo civile (decreto legislativo 149/2022), tanto che per i procedimenti avviati dal 1° marzo scorso, il piano genitoriale deve essere allegato al ricorso e alla comparsa di risposta.

Quanto alle vacanze, nel piano genitoriale vanno chiariti, innanzitutto, i tempi. Infatti, il diritto dei minori alla bigenitorialità (Tribunale di Bari 147/2023) non equivale a matematica spartizione di tempi (Cassazione 17221/2021). La questione non dovrebbe rappresentare un problema per chi si separa pacificamente, che, anzi, potrebbe non voler dettagliare le modalità della frequentazione dei figli per garantirsi margini di elasticità.

Diverso il discorso per gli ex in conflitto. In questi casi è bene che gli avvocati non si limitino a far riportare nella sentenza la generica indicazione di un periodo di almeno 15 giorni, consecutivi o no, in cui i figli staranno con il genitore non affidatario. Nel piano genitoriale vanno invece incluse possibili variazioni di tempi e date o una divisione al 50% delle ferie. Utile, poi, specificare il giorno, di solito a fine maggio, entro cui comunicare (meglio se via mail) la partenza, la località di vacanza e l’indirizzo e un recapito telefonico reperibile.

Il dovere informativo va rispettato sia per correttezza, sia per non incorrere in violazioni civili dell’obbligo alla collaborazione tra i coniugi (articolo 143 Codice civile), punite con sanzione amministrativa e risarcimento (articolo 709-ter Codice di procedura civile). Condanna ai danni, in favore dell’ex o del minore (Tribunale di Mantova 25 maggio 2021) anche per il genitore che, debitamente informato, osteggi la vacanza. Un ostruzionismo reiterato, idoneo a ledere il diritto dei minori a conservare rapporti significativi con entrambi i genitori, può giustificare la revoca dell’affido condiviso, se è spia di inidoneità educativa (Tribunale di Vercelli 395/2022), o la decadenza dalla responsabilità genitoriale (Cassazione 9691/2022).

Inoltre, il genitore che non rispetta la sentenza del giudice che cristallizza gli accordi rischia un processo penale (articolo 388 Codice penale).

I viaggi all’estero

Da chiarire ci sono poi le scelte circa i viaggi all’estero. Di norma, negli accordi consensuali, viene previsto l’assenso reciproco al rilascio dei documenti validi per l’espatrio dei minori; è anche possibile subordinare i viaggi all’estero al compimento dei 18 anni o redigere un elenco delle mete “vietate”. Ma se questi elementi non vengono concordati, occorre munirsi, volta per volta, del consenso dell’altro genitore che potrebbe negarlo nel timore che certi Paesi mettano a repentaglio la sicurezza dei figli o, peggio, se sospetta di perdere i contatti con loro. In questi casi sarà il giudice, dopo avere svolto accertamenti anche con l’ausilio delle forze dell’ordine, ad autorizzare o meno la partenza.

I profili economici

Un altro aspetto che è bene che gli avvocati spieghino ai loro clienti è quello economico. Ad esempio, il genitore che resta a casa non è tenuto a contribuire alle vacanze dei figli con l’ex. Inoltre, il genitore, anche se trascorre un intero mese con il minore provvedendo a tutti i suoi bisogni, non può evitare di versare l’assegno di mantenimento perché il mensile è una quota del totale annuo (Cassazione 30411/2022) e le spese per le vacanze non rientrano tra quelle straordinarie da dividere a metà.

Infine, potrebbe creare malumore il fatto che l’ex voglia portare i figli in vacanza con il nuovo partner. La legge non lo vieta e, senza valide ragioni, il giudice non può impedirlo. L’approccio migliore, anche qui, è invitare i genitori a cooperare nel rispetto dei figli.

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