Rassegne di Giurisprudenza

Ingiusta detenzione, diritto alla riparazione anche per vicende successive alla condanna

a cura della Redazione Diritto

Giustizia - Ingiusta detenzione - Diritto alla riparazione - Condanna - Vicende successive - Ordine di esecuzione - Espiazione della pena - Termine
Il diritto alla riparazione ai sensi dell'art. 314 c.p.p. sussiste anche ove l'ingiusta detenzione patita derivi da vicende successive alla condanna, connesse all'esecuzione della pena, purché non ricorra un comportamento doloso o gravemente colposo dell'interessato che sia stato concausa dell'errore o del ritardo nell'emissione del nuovo ordine di esecuzione recante la corretta data del termine di espiazione della pena.
• Corte di Cassazione, pen., sez. IV, sentenza del 20 luglio 2022, n. 28452

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Ordine di esecuzione illegittimo - Configurabilità del diritto alla riparazione - Sussistenza - Condizioni - Fattispecie
Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione è configurabile anche ove quest'ultima derivi dall'illegittimità, originaria o sopravvenuta, dell'ordine di esecuzione, sempre che la stessa non dipenda da un comportamento doloso o colposo del condannato. (In applicazione di tale principio la Corte, in una fattispecie di esecuzione delle pene applicate con due sentenze di patteggiamento, per gli stessi fatti, e di successivo accoglimento dell'istanza proposta al giudice dell'esecuzione di revoca della sentenza che aveva applicato la pena più grave, ha ritenuto ingiusto e non addebitabile all'imputato il periodo di detenzione subita dopo la presentazione di tale istanza).
• Corte di Cassazione, pen., sez. IV, sentenza del 5 maggio 2021 n. 17118

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Vicende relative all'esecuzione della pena - Rilevanza ai fini dell'applicabilità dell'art. 314 cod. proc. pen. - Sussistenza - Condizioni
In tema di ingiusta detenzione, il diritto alla riparazione è configurabile anche ove l'ingiusta detenzione patita derivi da vicende successive alla condanna, connesse all' esecuzione della pena, purché sussista un errore dell'autorità procedente e non ricorra un comportamento doloso o gravemente colposo dell'interessato che sia stato concausa dell'errore o del ritardo nell'emissione del nuovo ordine di esecuzione recante la corretta data del fine dell'espiazione della pena.
• Corte di Cassazione, pen., sez. IV, sentenza del 21 dicembre 2017 n. 57203