Giustizia

Csm: domenica e lunedì magistrati al voto, 87 candidati per 20 posti

Prime elezioni dopo la riforma Cartabia: sistema maggioritario binominale con correttivo proporzionale e possibile sorteggio per garantire la parità di genere

Magistrati al voto domenica e lunedì per eleggere i togati al Consiglio superiore della magistratura: non più 16 ma 20 e con la nuova legge elettorale, come previsto dalla riforma Cartabia: un sistema maggioritario binominale con correttivo proporzionale e possibile sorteggio per garantire la parità di genere.

Tra gli 87 candidati dovranno essere scelti 2 magistrati con funzioni di legittimità, 13 con funzioni giudicanti e 5 con funzioni requirenti. Per i magistrati di legittimità è previsto un unico collegio nazionale, 4 sono i collegi per i giudici di merito e 2 per i pubblici ministeri. Urne aperte domenica 18 settembre dalle 8 alle 20 e lunedì 19 dalle 8 alle 14.

Si vota dunque con le nuove regole introdotte dalla riforma, il cui obiettivo, dopo la bufera prodotta dal caso Palamara, è quello di ridurre il peso delle correnti sulle candidature e favorire quelle individuali: i magistrati che corrono per un posto a Palazzo dei Marescialli possono essere sganciati dai gruppi organizzati e presentarsi da indipendenti, come hanno fatto, tra gli altri, il pm di Napoli John Henry Woodkock e il procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso, titolare del processo al figlio di Beppe Grillo. Il voto al Csm si intreccia con quello per le politiche del 25 settembre. Perché si insedi il nuovo Consiglio si dovrà infatti attendere l'elezione del laici, che la riforma ha portato da 8 a 10.

La crisi di governo e lo scioglimento anticipato delle Camere hanno allungato i tempi per il voto del Parlamento: quando il capo dello Stato Sergio Mattarella, presidente del Csm, il 27 giugno scorso ha indetto le elezioni per i togati aveva invitato i presidenti di Camera e Senato a convocare il Parlamento in seduta comune per la scelta dei consiglieri di nomina politica, appuntamento che era stato fissato per il 21 settembre ma che è slittato a dopo l'insediamento delle nuove Camere e la formazione del nuovo governo, con la definizione di maggioranza e opposizione. I togati eletti saranno dunque 'congelati' fino all'elezione dei laici e in attesa, con una forbice temporale difficile da prevedere, sarà prorogato il vecchio Consiglio.

Per i giudici di legittimità è candidata la ex segretaria di Magistratura Indipendente, Paola D'Ovidio, sostituto procuratore generale della Cassazione. Per Area corre Antonello Cosentino, mentre con Magistratura democratica Raffaello Magi, consigliere in Cassazione, prima sezione penale, che quando era giudice al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stato l'estenaore della sentenza del maxi processo Spartacus contro i clan dei Casalesi.

Candidato indipendente è Giaime Guizzi, consigliere in Cassazione, che è stato difensore di Luca Palamara nel processo disciplinare al Csm. Saranno eletti i due candidati più votati. I giudici di merito saranno scelti in 4 collegi maggioritari: in ciascuno passano i primi due mentre gli altri 5 posti saranno assegnati su base proporzionale in un unico collegio nazionale.

Con Area è in campo Tullio Morello, coordinatore del settore penale del Tribunale di Napoli, agli onori della cronaca per avere, durante un dibattito dei giorni scorsi, contestato duramente la riforma della ministra Cartabia definita "canaglia" e di un "qualunquismo imperante" e avere attaccato Luca Palamara, definito "un pezzo di m...'. Nelle liste di Md è candidato Valerio Savio, gip a Roma. Il veronese Andrea Mirenda, uno dei più strenui sostenitori del sorteggio per l'elezione dei togati, è tra i 'sorteggiati', in base alla nuova legge, al collegio 1.

Sono 18 i concorrenti per i 5 posti di pm, divisi in due collegi nazionali, Centro-Nord e Sud: un dato che segna la distanza rispetto alle elezioni del 2018 quando per 4 posti c'erano 4 candidati, espressione dei gruppi principali. Saranno eletti i due più votati dei due collegi e il migliore terzo. Oltre agli indipendenti Woodkock e Capasso tra i candidati ci sono il pm di Roma Mario Palazzi e il procuratore aggiunto di Taranto Maurizio Carbone, ex segretario dell'Anm, nelle liste di Area.

Per Unicost corre Marco Bisogni, sostituto alla Dda di Catania, parte civile al processo di Perugia a Palamara; per Magistratura Indipendente il pm antimafia di Palermo Dario Scaletta. Ci sono poi il procuratore capo di La Spezia, Antonio Patrono, già in passato al Csm, e Carlo Lasperanza, aggiunto a Latina, anche lui candidato indipendente, che alla Procura di Roma si era occupato dell'inchiesta sull'omicidio di Marta Russo.

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