Civile

Riforma processo civile, nasce il Tribunale per la famiglia e i minori

Emendamento alla riforma depositato ieri in commissione Giustizia del Senato

di Giovanni Negri

Un unico tribunale che si occuperà delle questioni in materia di famiglia. Si chiamerà «Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie» e vi saranno trasferite le competenze civili, penali e di sorveglianza del tribunale per i minorenni e tutte le materie riguardanti la famiglia, le separazioni o il divorzio. Questo il contenuto di un emendamento alla riforma del processo civile depositato ieri in commissione Giustizia del Senato dalle relatrici Fiammetta Modena (Fi), Anna Rossomando (Pd) e Julia Unterberger (Svp) al termine di una riunione al ministero.

Per Rossomando, responsabile Giustizia del Pd, si tratta di «un passo importante, dopo l’unificazione delle regole processuali proposte dal Governo. L’istituzione del Tribunale per la famiglia e i minori contribuisce a parificare nei fatti i diritti di tutti i minori, compresi quelli nati al di fuori del matrimonio. Come relatrici abbiamo raccolto e riformulato le proposte che sono arrivate un po’ da tutte le forze politiche».

L’articolazione

Nel dettaglio, il nuovo ufficio giudiziario, previsto inizialmente nella versione messa a punto dalla commissione istituita dalla ministra Marta Cartabia e poi accantonato negli emendamenti del ministero depositati in Senato, sarà articolato dalla sezione distrettuale, presso ogni Corte d’appello, e da quelle circondariali, in ogni sede di tribunale ordinario. Alla prima saranno attribuite le questioni più delicate come, per esempio, tutte le competenze civili attribuite al tribunale ordinario nelle cause riguardanti lo stato e la capacità delle persone, escluse le cause con oggetto la cittadinanza, la famiglia, l’unione civile, le convivenze, i minori e tutti i procedimenti di competenza del giudice tutelare, oltre ai procedimenti sul risarcimento del danno endofamiliare.

L’organico

Quanto all’organico, i giudici assegnati al neonato Tribunale, saranno scelti tra quelli dotati di specifiche competenze nelle materie attribuite e i magistrati assegnati alle sezioni distrettuali dovranno avere ottenuto almeno la terza valutazione di professionalità e quelli assegnati alle sezioni circondariali almeno la prima; non si applicherà il limite dell’assegnazione decennale nella funzione.

I magistrati onorari assegnati ai tribunali per i minorenni al momento dell’istituzione del nuovo Tribunale saranno assegnati all’Ufficio per il processo costituito presso le sezioni distrettuali e circondariali, e potranno svolgere anche «funzioni di conciliazione, di informazione sulla mediazione familiare, di ascolto del minore e di sostegno ai minorenni ed alle parti, con attribuzione di specifici compiti puntualmente delegati dal magistrato togato assegnatario del procedimento».

Il giudizio

Le sezioni distrettuali giudicano in composizione collegiale, con esclusione solo dei procedimenti in materia di adozione, per i quali le sezioni distrettuali giudicheranno in composizione collegiale, con collegio composto da due magistrati togati e da due magistrati onorari.

Vista la rilevanza delle modifiche relative all’organizzazione giudiziaria, l’emendamento che delinea i principi di delega cui dovranno uniformarsi i futuri decreti legislativi, prevede che l’operatività del nuovo ufficio scatterà solo dopo due anni dalla pubblicazione in «Gazzetta» dei decreti stessi.

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