Professione e Mercato

Specialisti del diritto nel cuore della Ue

di Chiara Bussi

Bruxelles, centro nevralgico delle istituzioni comunitarie e crocevia per l’Europa. Due caratteristiche che la rendono una meta strategica anche per gli studi legali italiani. Nella classifica dei top 25 per fatturato stilata da Legalcommunity, sono cinque quelli che hanno un ufficio all’ombra della Grand Place. Si aggiungono - secondo le stime - una quarantina di law firm più piccole e un centinaio di professionisti singoli.

Ciascuno si è ritagliato il proprio segmento di mercato, ma il filo rosso che li accomuna è l’esigenza di comprendere il diritto dell’Unione europea e i suoi ingranaggi, ormai parte integrante della legislazione nazionale, per avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Rispetto al passato guadagnano terreno nuove competenze, per affiancare non solo le imprese, ma anche le istituzioni europee, che sempre più spesso richiedono il parere di esperti in caso di procedimenti nazionali.

Fare rete
Tra i big italiani il pioniere è stato Aurelio Pappalardo nel 1986, poi convolato a nozze con Bonelli ed Erede nel 1999. «Qui - spiega il managing partner della sede, Massimo Merola, che ha alle spalle 32 anni di esperienza nella capitale belga - oltre ai nostri professionisti (una dozzina) possiamo contare sulla rete Best friends, a cui partecipano anche uno studio francese, spagnolo, britannico, tedesco e olandese, con una potenza di fuoco di oltre 60 professionisti specializzati in diritto Ue». L’obiettivo è offrire ai clienti - grandi e medie imprese italiane, ma anche multinazionali - un’assistenza multidisciplinare: dalla concorrenza al diritto doganale, dagli aiuti di Stato alla disciplina sugli appalti. «Accanto ai dossier più tradizionali - dice Merola - si stanno affermando nuove competenze per andare incontro alle esigenze dei clienti, come la consulenza legale sui fondi diretti europei e l’affiancamento alle imprese per affrontare le ritorsioni commerciali, l’assistenza nelle procedure di controllo degli investimenti stranieri e la consulenza sugli effetti legati all’impatto della Brexit».

La preminenza degli aiuti di Stato
Ha una presenza stabile dal 2003 , con una decina di professionisti, anche lo studio legale Grimaldi, uno dei punti di riferimento sul diritto europeo per imprese italiane e pubblica amministrazione. Il managing partner Francesco Sciaudone, che è anche il responsabile dello studio, ha avuto un ruolo di primo piano come avvocato del Comune di Milano per il ricorso contro le modalità di assegnazione ad Amsterdam dell’Ema, agenzia del farmaco Ue, con l’ormai famoso sorteggio. «Se i dossier classici, con gli aiuti di stato in prima linea, costituiscono ancora la parte preponderante del nostro lavoro - dice - l’attività di consulenza per le istituzioni europee rappresenta oggi oltre un quarto della nostra attività e richiede un preciso know how giuridico, economico e tecnico». E cita la gara vinta per l’assistenza tecnica alla Direzione generale affari regionali della Commissione Ue sul rispetto delle norme sugli appalti e la vasta attività di elaborazione di studi e analisi della normativa comunitaria e nazionale per conto dell’Esecutivo Ue e dell’Europarlamento. Un ruolo che consente di «presidiare i dossier europei e intercettare nuove opportunità».

Attualmente i radar di Nctm, a Bruxelles dal 2008, sono posati, tra l’altro, su casi legati alle tariffe commerciali decise dagli Usa, i sussidi cinesi e il dumping dell’acciaio nel mercato europeo. Non solo. «Assistiamo il Consiglio Ue come advisor esterno nei casi in cui le misure di difesa del commercio sono impugnate nei tribunali Ue del Lussemburgo», sottolinea Bernard O’Connor, partner della sede in Belgio. Negli ultimi dieci anni Nctm ha prestato assistenza in circa 40 casi, riguardanti pannelli solari, biodiesel, biciclette e ceramica, acciaio e tubi. «Avere uno studio qui - continua - ci consente di rimanere un passo avanti nel comprendere ed essere parte attiva nella configurazione del diritto europeo».

Non solo grandi studi
Lo studio Moretto ha dimensioni più piccole - due o tre persone in media a cui si aggiungono all’occorrenza altri professionisti - ma presidia il mercato bruxellese da vent’anni. A guidarlo è Massimo Moretto, che ha all’attivo un centinaio di cause davanti alla Corte Ue, con competenze che spaziano dal diritto della concorrenza a quello alimentare fino alla tutela della salute. «Diversamente da altre realtà - racconta - abbiamo una sede solo qui e negli anni siamo diventati un punto di riferimento per le imprese, le associazioni e per altri studi italiani con cui abbiamo messo in campo forme di cooperazione».

Cherchi and Partners conta tre professionisti. «Siamo piccoli per scelta - precisa la fondatrice Mariapaola Cherchi, a Bruxelles dal 1987 e una carriera tutta belga - ma grazie a un network con sei studi europei, uno dei quali in Italia, siamo in grado di fornire un servizio a 360 gradi». Da circa un anno ha preso ufficialmente le mosse uno «Sportello Italia» per offrire un supporto legale a cittadini e imprese nelle pratiche relative al nostro Paese.

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