Professione e Mercato

Mamme avvocato, dall'Assemblea capitolina un Osservatorio sul rispetto della parità di genere

Dopo il caso del mancato rinvio d'udienza, istituito un "Tavolo permanente" sulle professioni a cui parteciperanno i Presidenti degli Ordini professionali romani

di Francesco Machina Grifeo

Anche il Consiglio comunale di Roma scende in campo a favore della mamma avvocata a cui non è stato concesso il rinvio d'udienza per un intervento, in day hospital con anestesia del figlio di due anni. E con una mozione approvata all'unanimità (34 voti favorevoli nella seduta del 18 aprile 2023), invita il sindaco Gualtieri, gli assessori per le Pari opportunità, i Servizi sociali, la Cultura e il Lavoro ad istituire con urgenza un Tavolo permanente sulle professioni. Sarà un "Osservatorio" a cui parteciperanno i Presidenti degli Ordini professionali romani e, in caso di professioni non ordinistiche, delle loro maggiori associazioni rappresentative, che "avrà ad oggetto il rispetto del diritto della parità dei generi nell'accesso e nello svolgimento delle professioni delle lavoratrici romane, demandando alle competenti Commissioni Consiliari l'organizzazione dello stesso".

"Esprimo profonda soddisfazione per il voto espresso all'unanimità oggi dall'Aula Giulio Cesare sulla mozione da me presentata che, partendo dell'episodio accaduto alla collega avvocata Ilaria Salamandra, la cui assenza dall'udienza per assistere il figlio ricoverato in ospedale è stata ritenuta ingiustificata dal Tribunale di Roma, ha inteso accendere un focus sulle condizionidi accesso e svolgimento da parte delle donne nelle libere professioni, dove spesso sono costrette a subire pressioni o a fare scelte che portano a comprimere il loro desiderio di essere madri o le loro aspirazioni e i loro talenti". Così la consigliera capitolina dem Cristina Michetelli.

"Alle professioniste madri – prosegue -, in ambienti fortemente competitivi, si chiedono le stesse performance, gli stessi orari, la stessa disponibilità di tempo dei colleghi uomini, peraltro pagati con remunerazioni più alte, e questo spesso a fronte dell'invito, in alternativa, a fare altro. Le libere professioniste hanno gli stessi diritti delle altre lavoratrici a vedersi giustificate nei loro ruoli e nella loro dignità di madri".

Nel testo della mozione si legge che "in queste ore diverse professioniste stanno facendo pervenire al COA, al Comitato di Pari Opportunità dell'Avvocatura, alle associazioni forensi e anche ai rappresentanti della politica romani, in primis ai Consiglieri Capitolini, testimonianze di episodi analoghi, in cui sono stati loro negati diritti connessi al loro stato di gravidanza o di neo-madri, con evidente grave offesa alla dignità delle donne Avvocate, al loro diritto di esercitare la professione nel rispetto della parità di genere ed all'eliminazione di ogni disparità".

Il Foro degli Avvocati di Roma ha più di 26 mila iscritti ed iscritte, e quello descritto afferma la mozione "risulta essere solo l'ultimo di una serie ormai sempre più frequente di negazioni dei diritti di accesso e svolgimento del proprio lavoro delle professioniste romane". Le quali, prosegue, hanno già subito "gravi conseguenze sulla loro attività lavorativa a causa della pandemia", sono maggiormente esposte alle crisi economiche …e per questo necessitano di risposte concrete".

In questo senso "il confronto con il mondo delle professioni, attraverso i Consigli dell'Ordine cittadini e/o le loro associazioni più rappresentative, può costituire non solo il momento di conoscenza della condizione attuale, ma anche un Osservatorio permanente di monitoraggio, affinché le Istituzioni capitoline possano essere immediatamente edotte delle situazioni più gravi su cui intervenire tempestivamente con segnalazioni, supporti e azioni di sostegno".

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