Giustizia

Ufficio del processo, per chi entra un percorso da "giurista" – Cartabia: concorso per 360 toghe dopo l'estate

Le slide del Ministero riepilogano le modalità di assunzione e le agevolazioni legate all'Ufficio del processo

di Francesco Machina Grifeo

"I magistrati sono troppo pochi e parte del problema della durata dei processi è legata a questa carenza. Per questo ci siamo da subito attivati per rimettere in moto i concorsi: a brevissimo si svolgerà un concorso per la magistratura, a metà luglio, e un altro partirà per 360 posti subito dopo l'estate". Lo ha annunciato la Ministra della Giustizia Marta Cartabia presentando nell'aula magna del Palagiustizia milanese l'Ufficio del processo (UPP), il progetto con cui giovani giuristi e neolaureati affiancheranno il lavoro dei magistrati.

Il rilancio dell'UPP costituisce uno dei punti chiave previsti nel nuovo Piano nazionale di resistenza e resilienza (Pnrr) da attuare attraverso un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato, fino a 16.500, che avverrà con procedure semplificate, con la finalità di ridurre i tempi della Giustizia (del 40% nel civile; del 25% nel penale).

Il reclutamento, come si legge nelle slide messe a punto da Via Arenula , è rivolto ai laureati in giurisprudenza, Economia e Scienze politiche (o titoli equipollenti), e assicurerà una serie di benefici futuri: sarà titolo di preferenza per l'accesso al concorso in magistratura ordinaria; varrà come un anno di tirocinio ai fini dell'accesso alla professione notaio/avvocato; come un anno di frequenza per la Scuola specializzazione delle professioni legali. Ma darà anche un punteggio aggiuntivo e posti riservati nei futuri concorsi del Ministero della Giustizia; punteggio aggiuntivo anche nei futuri concorsi di altre P.A.

Il distretto giudiziario di Milano, ha proseguito il Ministro Cartabia, "è tra gli esempi virtuosi" sotto il profilo delle pendenze e dei tempi dei processi". Ma soprattutto a Milano, come anche "in altre realtà d'Italia, l'ufficio del processo esiste già in via sperimentale". Ed è proprio dalle esperienze già fatte sul campo che la Ministra vuole partire per fa decollare l'UPP che porterà "nei nostri uffici giudiziari un contingente importante di giovani giuristi, che potrà affiancare il magistrato nelle fasi preparatorie e collaterali alla sua decisione".

"Voi - ha proseguito - avete già una significativa esperienza in atto e mi incuriosisce - e mi interessa molto - ascoltare come fino ad ora è avvenuta qui l'organizzazione, dove - stando ai numeri che mi avete fatto avere - leggo che dei 139 tirocinanti 86 sono stati applicati nel penale 48 al civile e 5 alla sezione lavoro. Come per me sarà utile conoscere gli specifici moduli organizzativi che hanno approntato i presidenti di alcune sezioni importanti, come quelle della famiglia, e dell'immigrazione".

"Io non immagino – ha aggiunto - una realtà omogenea calata dall'alto senza tener conto delle esigenze e delle specificità di ognuno. Ci sarà un momento, ben presto, subito dopo l'estate, in cui ciascuno degli uffici giudiziari potrà fare le sue proposte le sue richieste. Dovete essere voi a immaginarvi dove serve di più questo aiuto".

"Quella che fino ad ora è stata una sperimentazione - più o meno riuscita - in molti Palazzi di giustizia d'Italia - ha continuato - ora viene messa a sistema su scala nazionale".

Cartabia si è poi detta "sicura" che la collaborazione dei giovani "aiuterà" il magistrato nei tempi della definizione dei procedimenti. Entrando nel dettaglio ha poi ricordato che i neolaureati offriranno supporto "nella ricerca di materiale, nella consultazione di banche dati, nella preparazione di bozze, nell'uso dei sistemi informatici e tanto altro - ma soprattutto svilupperanno la dimensione corale, condivisa, di squadra che nell'esercizio della giurisdizione costituisce un grande arricchimento".

Perché se è vero, ha concluso, che il giudice è solo nel momento della decisione – "e non può che essere così" - la presenza dei giovani "potrà essere una grande occasione per cambiare il paradigma nel modo di lavorare in tutte le attività preparatorie, all'insegna della collaborazione".


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