Penale

Sì al Daspo che impone tre presentazioni alla polizia nel giorno della disputa anche se si svolge in provincia

Anche le amichevoli possono essere vietate, ma l'obbligo di presentarsi non scatta se non sono programmate o pubblicizzate

di Paola Rossi

La Cassazione puntualizza due aspetti dell'estensione delle prescrizioni imposte con il Daspo del questore. Il primo è quello del triplice obbligo di presentazione nella stessa giornata in cui la squadra del cuore gioca in casa, comprese le partite nella provincia. Il secondo è invece quello che riguarda non solo il campionato ufficiale, ma anche le amichevoli e anche quelle giocate dalla giovanile della squadra ufficiale.

Con le due sentenze n. 12356/2023 e n. 12357/2023 la Suprema Corte ha infatti affermato la legittimità di entrambe le estensioni del divieto di accesso e avvicinamento allo stadio se correttamente motivate in base ai fatti già accertati e alla personalità del tifoso.

Il triplice obbligo
In base alla pericolosità della persona colpita da Daspo e al fine di evitare tutte le ipotesi in cui la violenza da stadio si manifesta è ben possibile che il questore imponga l'obbligo di presentazione presso un comando di polizia prima, durante e dopo lo svolgimento della partita. Il fine è non solo quello di evitare atti violenti e vandalici durante la competizione calcistica, ma anche quello di impedire al tifoso già manifestatosi pericoloso di presentarsi all'ingresso dello stadio dove respinto potrebbe provocare la reazione degli altri tifosi della sua squadra del cuore. Infine l'obbligo di presentazione dopo mezz'0ra dalla conclusione della competizione sportiva ha il fine precipuo di scongiurare che il soggetto provochi o partecipi agli scontri tra tifosi che spesso connotano il fine partita.

Le amichevoli vietate
La prescrizione aggiuntiva che impedisce l'accesso alle partite amichevoli anche della squadra giovanile non è di per sé illegittima in quanto non si tratta di occasioni neutre rispetto al rischio di azioni di tifoseria individuali o collettive pericolose. Però la Cassazione ha precisato che il divieto indiscriminato di assistere anche alle partit amichevoli non può far scattare alcun obbligo di presentazione al posto di polizia se queste non sono state programmate, non erano normalmente conoscibili con la normale diligenza o si svolgono in orario lavorativo. Non si può cioè pretendere che la persona oggetto della misura di divieto e dell'obbligo di presentazione sia tenuto a informarsi preventivamente di partite non programmate e non publicizzate attraverso i normali mezzi di informazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©