Giustizia

Giudici onorari europei pronti per la sfida della formazione continua

Si è svolto a Sofia il Congresso ENALJ 2023. In Agenda il ruolo dei giudici non professionali e la cooperazione nelle attività di formazione

di Margherita Morelli* e Rosita Silvestre**

Il Congresso della Rete Europea della Associazioni dei Giudici Laici e Onorari che si è svolto a metà maggio nella città bulgara, è stato organizzato dalla Lay Judges Fundation costituita nel 2022, presieduta dal giovane giudice laico Mimo Garcia applicato nei collegi minorili del Tribunale Distrettuale di Sofia, con il patrocinio del Ministero del Turismo bulgaro, in collaborazione con l'Unione dei Giudici Laici di Bulgaria e con la partecipazione di Nadya Valeva Presidente dell'European Fashion Council, organizzazione non governativa dell' UE per la Moda e il Fashion Design.

Giudici Laici e onorari, ponte tra cittadini e magistratura - Leit motiv della Conferenza di Sofia è stata la necessità di promuovere la partecipazione dei giudici non professionali nel sistema giudiziario e studiare soluzioni per incoraggiare i cittadini ad avvicinarsi alla magistratura oltre che lavorare per assicurarne le migliori condizioni anche in sintonia con lo scopo della Fondazione.

I giudici laici in particolare, quando supportano la magistratura professionale, possono svolgere una funzione importante per implementare la fiducia nelle decisioni giudiziarie e soddisfare l'esigenza di giustizia ed equità se adeguatamente motivati e responsabilizzati in relazione al ruolo che svolgono, e se, una volta messi in condizione di conoscere in anticipo il caso che sarà a essi sottoposto, dimostrino di avere la capacità di ascoltare le parti ponendo anche domande chiarificatrici alle stesse e siano adeguatamente formati.

L'esigenza di incrementare la partecipazione dei cittadini nelle decisioni rese dai Tribunali è stata particolarmente avvertita da parte dei giudici laici bulgari, non solo come elemento di civiltà e democrazia ma percepita come risposta necessaria e non trascurabile alle questioni e criticità che affliggono a livello nazionale, la magistratura professionale e il suo funzionamento.

Ne deriva che i giudici laici in Bulgaria possono costituire una risorsa preziosa per ripristinare la fiducia dell'opinione pubblica nell'autonomia, libertà e indipendenza della magistratura come principio cardine dello stato di diritto. Possono favorire il percorso di adeguamento ai valori di democrazia su cui si fonda l'Unione Europea, che sono comuni a tutti gli stati Membri, nel solco delle raccomandazioni delle Istituzioni Europee, considerato che, come rilevano alcuni osservatori, sussistono ancora carenze strutturali nel sistema giudiziario bulgaro che affliggono lo stato di diritto e costituiscono un ostacolo per la completa autonomia e indipendenza della magistratura.

La formazione continua dei giudici non professionali - La formazione continua diventa un elemento indispensabile per accrescere l'autonomia e la libertà dei giudici non professionali anche nei confronti dei giudici professionali, da cui si sentono spesso emarginati e intimiditi, quando sia coinvolti nelle decisioni dei Tribunali come esperti in determinati settori ovvero siano titolari di funzioni autonome. La nuova sfida lanciata al Congresso dalla vicepresidenza italiana è data dall'impegno a collaborare insieme per sostenere percorsi comuni volti, non solo, al monitoraggio dello stato di salute della magistratura non professionale nel solco già tracciato dalla Conferenza di Sofia (Recommendation CM/Rec 2010-12 of the Committee of Ministers on Judges)(1), ma altresì, a sostenere un progetto condiviso di impegno per realizzare nuovi percorsi formativi.

La cooperazione delle Associazioni che fanno parte della Rete Europea nelle attività formative dei giudici non professionali è intesa anche come condivisione di valori comuni a sostegno della loro immagine e dignità. Oltre la formazione che i giudici onorari ricevono nei singoli paesi ove prevista, come in Italia, attraverso i corsi di formazione permanente e obbligatoria organizzati dalla Scuola Superiore della Magistratura, la formazione internazionale si pone come bisogno da soddisfare soprattutto sulle fonti normative del diritto unionale, con nuovi e innovativi progetti da realizzare che sono già in programma e coinvolgeranno la Rete delle Associazioni.

Il Progetto Select Strenghten Lay and Honorary Judges European competences (2) sulla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, che ha consentito la formazione di oltre 1700 giudici onorari e laici europei, si è concluso con la conferenza internazionale di Roma del 29 novembre 22 a cui hanno partecipato studiosi di notevole prestigio e l'ex ministro della Giustizia Marta Cartabia. Il successo di partecipazione e i risultati ottenuti sono stati la spinta a continuare il percorso formativo comune e condiviso.

Ulteriori sfide progettuali nell'Era Digitale - Il Congresso annuale diventa dunque, l'occasione per valutare iniziative anche di carattere scientifico, didattico e tecnico da proporre ai giudici laici e onorari per fornire competenze specifiche in un sistema di quasi totale informatizzazione dell'attività giudiziaria che si appresta a essere supportato dalla Intelligenza Artificiale. Le risoluzioni adottate durante l'emergenza pandemica sull'organizzazione della giustizia, in molti paesi, hanno modificato radicalmente i processi introducendo o implementando i collegamenti da remoto tra le parti e il giudice e talvolta abusando della telematizzazione del processo come è accaduto in Italia con la Riforma Cartabia.

Senza una adeguata formazione, i giudici laici e onorari, in alcuni paesi, rischiano di perdere la loro autonomia e indipendenza nei confronti dei magistrati di carriera; in altri, sussiste invece, il rischio che ne sia decretata la espulsione dal sistema giudiziario.

In Italia, la professionalizzazione raggiunta dai giudici onorari, non giustifica oltremodo la scarsa considerazione espressa da una parte della magistratura di carriera che resta solo retaggio di un passato atavico di pregiudizi, non più sostenibile con argomentazioni di scarsa preparazione e labilità delle decisioni considerato che il giudice onorario ha raggiunto un'abilità nel rendere decisioni tempestive e di qualità nonché standards di elevata produttività che lo qualificano a pieno titolo, come giudice comune europeo.

Non troverebbe altrimenti giustificazione la omologazione del rito generale semplificato di cognizione, previsto per il Tribunale al procedimento davanti al giudice di pace introdotto con il decreto legislativo n° 140/22, in attuazione della Legge delega 134/21, e l'aumento esponenziale delle competenze ai giudici di prossimità.

La formazione resta infine, anche un dovere etico del magistrato non professionale e ne accresce l'immagine esterna come valore aggiunto nelle decisioni sulle controversie tra cittadini, pubblica amministrazione e società industriali, commerciali e finanziarie.

La va coltivata la cultura della integrazione - La cooperazione tra i giudici laici e onorari si sviluppa dunque, necessariamente anche nel campo della formazione, ne rende consapevole il ruolo e diventa presupposto della tutela dei loro diritti e della loro autonomia. Ne deriva che il loro impegno non può più essere sottovalutato e va adeguatamente remunerato soprattutto nel caso in cui il giudice onorario svolga autonome funzioni .

Il processo di integrazione europea richiede necessariamente il rispetto dei valori di cui all'art. 2 del TUE, appieno e senza condizioni, come evidenziato dalla risoluzione del Parlamento Europeo l'8.10.20 (Stato di Diritto e Diritti Fondamentali in Bulgaria) indirizzata al Governo Bulgaro e la presenza di giudici non professionali nel sistema giudiziario, come elemento di civiltà e democrazia, costituisce una adeguata e irrinunciabile garanzia della evoluzione verso la concreta attuazione di tali valori. La cultura della integrazione e dei valori del Trattato anche attraverso l'educazione scolastica e in particolare, dei Principi della Carta dei Diritti Fondamentali, va coltivata in tutti i consessi della società civile come evidenzia la risoluzione dell'8.3.21 adottata dal Consiglio Europeo e come ha posto in luce la partecipazione alla conferenza della piccola Federica Vesprini di Fermo che ha illustrato il diritto dei minori all'ascolto e alla tutela soprattutto quando si trovino in condizioni di fragilità.

www.selectproject.eu

*Vice president of Training and Education -ENALJ
** Phd Student Diritto UE Università di Tor Vergata

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