Giustizia

Su abuso d’ufficio e traffico d’influenze intervento collegato

Summit al Ministero. Entro pochi giorni testo in Consiglio dei ministri

di Giovanni Negri

Resta ancora da sciogliere il nodo sul contenuto dell’intervento sull’abuso d’ufficio (abrogazione o revisione della norma attuale), ma i tempi saranno strettissimi e sarà abbinata anche una modifica del traffico d’influenze. Il summit di ieri pomeriggio al ministero della Giustizia tra il ministro Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, e i due sottosegretari Andrea Ostellari e Andrea Delmastro Delle Vedove, è stato ancora interlocutorio , ma , nel comunicato diffuso al termine dell’incontro, si fa espressamente riferimento alla vicinissima presentazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge che «miri a superare la paura della firma degli amministratori pubblici, sconfiggendo la burocrazia difensiva, dando così forte impulso all’economia».

La prossima settimana si terrà un nuovo incontro per chiudere la proposta che al momento non prevede l’innesto di ulteriori misure su altre tipologie di reato contro la pubblica amministrazione.

E nel provvedimento, sottolinea il ministero della Giustizia, saranno raccolte le sollecitazioni arrivate dall’Anci, anche in occasione dei recenti confronti in via Arenula. E se dal vicepresidente Anci e deputato di Forza Italia Roberto Pella è arrivata la forte preferenza per una cancellazione del reato (sul punto Pella ha presentato un disegno di legge), ieri una drastica frenata è arrivata dalla Lega, dalla presidente della commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno: «ritengo opportuno - ha dichiarato - un intervento legislativo diretto a tipizzare ulteriormente in maniera più precisa possibile la condotta dell’abuso, vista la tendenza della giurisprudenza a dilatare l’ambito applicativo, ma non credo che sia auspicabile l’abrogazione perché, da un lato, resterebbero scoperte ipotesi di strumentalizzazione a danno della pubblica amministrazione e, dall’altro, si determinerebbe il paradosso di una riespansione di reati puniti più gravemente. Cioè, per colpire reati d’abuso si rischierebbe di dover far ricorso a fattispecie più gravi come la turbata libertà degli incanti o il peculato per distrazione».

E così, se la direzione è chiara, rimane tuttavia la distanza interna alla maggioranza tra chi, il ministro e Forza Italia, sarebbero più orientati a un’abrogazione totale dell’abuso d’ufficio, venendo incontro alle richieste degli amministratori locali, e chi invece , Lega e Fratelli d’Italia, si indirizza a una drastica limitazione della norma, conservando tuttavia un (residuale) presidio penale.

Di certo a venire riformulata sarà anche la norma sul traffico d’influenze, che punta a colpire chi utilizza conoscenze con pubblici ufficiali o vanta di averne per obiettivi illeciti, considerata dallo stesso Nordio assai carente sotto il profilo della tipicità. Su questo fronte, un intervento abrogativo sarebbe assai più complesso, visto che la norma è stata inserita 10 anni fa nel Codice penale in adesione alla Convenzione di Merida delle Nazioni unite sulla lotta alla corruzione.

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