Professione e Mercato

Avvocati in società miste: gli Ordini adottano indicazioni contrastanti

Per Stp (società tra professionisti) chiusura di Roma, ok da Bari. Per quelle tra avvocati valutazioni opposte tra Milano e Firenze

di Antonello Cherchi e Valeria Uva

In ordine sparso. È quanto accade agli Ordini degli avvocati quando devono decidere sulle regole da applicare per la costituzione delle società tra professionisti (Stp) e delle società tra avvocati (Sta).

In particolare, in assenza di un quadro normativo univoco, mancano indicazioni chiare e una linea comune circa la possibilità sia di formare una Stp multidisciplinare che all’interno preveda la figura dell’avvocato che svolge la propria attività sia di dare vita a una Sta in cui, oltre alla componente legale che deve essere in misura prevalente, lavorino anche altri professionisti.

Le soluzioni prospettate sono diverse e danno l’idea di quanto la questione sia controversa e si renda necessaria una chiarificazione.

Società in crescita
Anche perché, come registrano i dati di Infocamere e come raccontano le esperienze di alcuni Ordini forensi, la nascita delle società tra professionisti è in continua crescita. Basti pensare che solo a Milano, la piazza sicuramente più favorevole e dinamica per queste aggregazioni, le Sta hanno fatto registrare un balzo: prima della pandemia erano una trentina, oggi l’Ordine ne conta 130.

Statistiche che, però, non dicono quanto sia diversa da realtà a realtà la strada per arrivare a costituire una Stp o una Sta, come dimostrano le risposte di alcuni Ordini interpellati dal Sole 24 Ore.

LE RISORSE

La posizione di Roma, Bari e Trento...
Riguardo alla possibilità che una società tra avvocati possa essere multidisciplinare, il presidente dell’Ordine di Roma, Antonino Galletti, spiega che «questo è possibile, tant’è che tra le 76 Sta iscritte all’Albo, due sono multidisciplinari». Categorica la risposta circa la Stp multidisciplinare con la presenza di un avvocato come socio di minoranza “attivo”, ovvero che non sia un socio di capitale (o non soltanto): «Non è possibile perché la disciplina speciale sulle Sta prevale su quella delle Stp».

All’opposto, l’Ordine di Bari apre alla Stp multidisciplinare: «Iscriviamo all’Albo - afferma il presidente Giovanni Stefanì - anche questo tipo di società se nella compagine sociale c’è un avvocato che svolge la professione. Diverso il discorso per la Sta multidisciplinare, che consentiamo solo se il professionista non avvocato è un socio di capitale. In caso contrario, quella non è più una Sta ma diventa una Stp multidisciplinare».

«Non vedo problemi - commenta Michele Russolo, presidente dell’Ordine di Trento - a iscrivere all’Albo una Sta multidisciplinare, mentre la questione della Stp multidisciplinare non ci si è mai posta e non abbiamo affrontato il tema».

... e quella di Napoli, Firenze e Milano
Situazione identica a Napoli: «Ammettiamo una Sta multidisciplinare con altri professionisti attivi purché i due terzi del capitale restino agli avvocati - dichiara il presidente dell’Ordine, Antonio Tafuri - ma non abbiamo richieste sulle Stp». Va oltre Firenze, che apre persino a Sta con avvocati in minoranza: «La norma sembrerebbe consentire la partecipazione di un avvocato anche se con una quota di minoranza - interpreta il presidente Giampiero Cassi - posto che il requisito è che i soci per almeno due terzi del capitale siano avvocati o professionisti iscritti in altri Albi».

Non ha ancora mai concretemente esaminato il nodo l’Ordine di Milano: «Se dovesse capitare una richiesta del genere - premette Nadia Germanà Tascona, consigliera segretario - ci rifaremmo alla dottrina che ammette la presenza di altri professionisti ma in misura non prevalente per continuare a svolgere la nostra funzione di controllo deontologico».

Posizione già presa, al contrario, verso le Sta partecipate da persone giuridiche (associazioni tra avvocati) e non da avvocati persone fisiche:  un tentativo nel 2019 avanzato da La Scala e Nctm con Unicredit è stato ritenuto non in linea con la normativa sulle Sta: UniQlegal quindi è stata iscritta con i singoli avvocati sottoscrittori della maggioranza, anche se, sottolinea Marco Pesenti, senior partner de La Scala, «la gestione organizzativa così è più complessa».

Preclusione netta, invece, per le Stp: «In queste società l’avvocato non può svolgere la professione forense, Né essere amministratore, può soltanto sottoscrivere quote di capitale, ma lo statuto non può avere come oggetto l’attività forense», conclude ancora Tascona.

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