Professione e Mercato

Il valzer delle poltrone negli studi legali

di Elena Pasquini

Occhi puntati sull’estremo Oriente: le possibilità di sviluppo e consolidamento del business continuano a considerare la Cina come un presidio rilevante.

La tendenza è evidente già da anni. Nel 2013, per esempio, La Scala la considerava un «business obbligato» per la frequenza degli accordi tra i gruppi italiani e quelli cinesi, da organizzare tentando una presenza fissa sul territorio o, meglio, strutturando accordi e collaborazioni.

Solo nell’ultimo trimestre, a conferma dell’attenzione ancora alta sugli interscambi possibili, Pavia e Ansaldo ha aperto il proprio desk Cina grazie all’ingresso di Xie Ying , nuovo responsabile Italia ed esperta in M&A, private equity, diritto commerciale e societario.

Per Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, invece, l’estate è stata l’occasione per duplicarsi. Dopo l’ufficio di Hong Kong, ecco arrivare quello di Shangai, città nella quale è operativo un altro studio italiano, Nctm. Il coordinamento della sede Gop è stato affidato a fine giugno a Stefano Beghi , il partner che ha seguito lo sviluppo del progetto Cina fin dal primo desk in Italia e ora managing partner a Hong Kong.

Ad agosto ecco arrivare la notizia che anche Fieldfisher, operativo in Italia a Milano, Roma, Bologna, Torino e Venezia, ha scelto di espandersi con l’apertura del terzo ufficio a Guangzhou (dopo Pechino nel novembre 2016 e Shanghai nel febbraio 2017) e l’ingresso in quella sede di tre partners e quattro associates: la giurisdizione cinese è quella che registra una delle crescite maggiori in relazione ai risultati finanziari registrati. I nuovi soci, di ampia esperienza, sono Zhongran Lian, Kuan Liu e Connie Wong .
L’ufficio sarà focalizzato sul real estate, automotive, aviazione, media e internet, energia e settore dell’intrattenimento.

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