Giustizia

Esame d'avvocato, a Milano un Protocollo per i candidati con Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa)

L'Intesa siglata dall'Ordine degli Avvocati e dalla Corte d'Appello prevede misure "compensative e dispensative" per i soggetti dislessici

di Francesco Machina Grifeo

Più tempo per lo studio del quesito e l'assistenza di un "incaricato" per la redazione dello schema di risposta e la lettura dei codici. Sono alcune delle misure compensative per i candidati all'esame di avvocato con diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discaculia). Le agevolazioni sono previste dal Protocollo di intesa sottoscritto dal Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano, Vinicio Nardo, e della Corte d'Appello di Milano, Giuseppe Ondei, il 12 aprile scorso, in applicazione della legge sulla dislessia (la legge n. 170 del 2010).

Il distretto di Corte d'Appello di Milano è stato il primo ad aver istituzionalizzato l'applicazione delle misure (vista anche la legge 17/2019 di Regione Lombardia che si impegna a garantire le condizioni affinché i soggetti affetti da Dsa si realizzino, fra l'altro, nella "formazione professionale") .

La necessità di un Protocollo ad hoc nasce invece dal fatto che la legge sulla dislessia si applica soltanto al contesto scolastico e universitario lasciando scoperti dunque i concorsi pubblici nazionali e gli esami di abilitazione (come quello di avvocato), in tal modo rischiando di pregiudicarne gli esiti (in Senato, è stato però depositato un Ddl a firma della Vice Presidente avv. Anna Rossomando).

Per far in modo che le misure compensative e dispensative vengano applicate anche ai candidati iscritti presso tutte le sedi distrettuali, le altri Corti di Appello dovrebbero dunque sottoscrivere un Protocollo analogo.

Entrando nel vivo delle disposizioni , l'articolo 4 del Protocollo detta misure specifiche per l'esame di Abilitazione regolato secondo la nuova l'articolazione prevista dal Dl 31/2021. I soggetti legittimati dunque potranno chiedere, anche in cumulo tra loro e sulla base delle necessità individuali e specifiche connesse ai propri DSA, le seguenti misure:

in sede di prima prova orale:
a) l'applicazione del 30% di tempo aggiuntivo per Io svolgimento dell'esame preliminare del quesito;
b) l'assegnazione, ai fini dell'assistenza nella lettura e nella scrittura, di un incaricato, al quale, in particolare, è demandata, nel corso dell'esame preliminare del quesito, la lettura dei codici e la trascrizione - sui fogli messi a disposizione - del quesito dettato dalla Commissione, e degli appunti e dello schema elaborati dal candidato, in preparazione della successiva discussione orale;
c) la possibilità di poter consultare una copia di stampa del quesito dettato dalla Commissione;
d) la possibilità di ricorrere all'uso di un computer dotato di un programma di videoscrittura e non connesso ad internet - messo a disposizione dall'ufficio Esami Avvocato - per la redazione degli appunti e dello schema relativi all'esame preliminare del quesito, in preparazione della successiva discussione orale.

In sede di seconda prova orale:
e) la facoltà di sostenere la prova l'ultimo giorno previsto da calendario.

L'istanza deve essere presentata, presso l'Ufficio Esami Avvocato, almeno 30 giorni prima della data di svolgimento delle prove allegando: la copia della diagnosi e la ricevuta del Ministero relativa alla acquisizione della domanda di partecipazione all'Esame (anche via mail esamilibprof.ca.milano@g.ustizia.it). La Commissione dovrà pronunciarsi sull'istanza almeno 15 (quindici) giorni prima dell'inizio dello svolgimento delle dandone notizia all'interessato a mezzo e-mail nei 3 (tre) giorni consecutivi.

L'incidenza percentuale dei DSA sulla popolazione italiana è pari al 3% circa. Dunque applicando la percentuale al numero totale degli iscritti all'esame d'avvocato (circa 26.000), i candidati dislessici potrebbero essere poco sotto il migliaio (sotto i 100 solo a Milano, dove i candidati sono 3mila). Si tratta tuttavia di una stima approssimativa considerato che la maggioranza dei candidati con Dsa teme di rivelare il proprio disturbo per paura di valutazioni negative, e che le cifre riportare partono dal presupposto, anch'esso incerto, che i giovani con diagnosi di Dsa presso la facoltà di giurisprudenza siano percentualmente omogenei rispetto a quelli presenti nella scuola.

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