Penale

Camere penali, Nordio annuncia un "tavolo" per riformare la Cartabia - «Cambieremo la prescrizione»

Pinelli (Csm): «Poniamo al centro del dibattito sulla stagione delle riforme del diritto penale liberale del prossimo futuro il tema, grande e urgente, della tutela della reputazione individuale»

di Francesco Machina Grifeo

"Il programma che ho enunciato alle Camere e che coincide in gran parte con le vostre proposte è già in fase di elaborazione. Non sono in grado di anticipare nel merito i disegni di legge, perchè sarebbe irriverente, ma quanto esposto sarà oggetto delle nostre prossime iniziative". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel videomessaggio inviato all'Unione delle Camere penali riunite per l'inaugurazione dell'anno giudiziario al Teatro nuovo di Ferrara per due giorni di dibattiti, dal titolo "Idee per una stagione di riforme liberali della giustizia penale".

Nordio ha ribadito l'intenzione di dar vita a un tavolo tecnico su decreti attuativi della riforma Cartabia, una riforma che andava nella "giusta direzione ma con una serie di limitazioni" dovute anche alla "debolezza della coalizione" che sosteneva il precedente governo. "Il nostro è un governo solido, la maggioranza è compatta, si profila una durata della legislatura fisiologica, penso che le nostre riforme potranno essere attuate nei tempi compatibili con il loro contenuto. Cambiare una norma costituzionale richiede un tempo più lungo che una norma del codice di procedura penale che è relativamente facile".

Il Guardasigilli, ha poi richiamato l'importanza della figura degli avvocati "fondamentale per attuare la cultura della giurisdizione e parte della triade assieme al pubblico ministero e al giudice".

"Spero - ha poi aggiunto - di potere trattare il tema della separazione delle carriere, che è nel nostro programma, con tutte le parti, così come vorremmo fare senza pregiudizi ideologici, con l'acccademia con la magistratura con gli avvocati, per tutte le riforme".

"Modificheremo – ha annunciato - la legge sulla prescrizione che ha introdotto il principio della improcedibilità, agendo invece su un istituto di diritto sostanziale".

E sulla pena: "deve essere certa, rapida, e proporzionata, ma deve anche essere equilibrata e tendere alla rieducazione del detenuto".

"Le persone più potenti - ha detto Nordio - sono quelle più intimorite davanti al magistrato, soprattutto inquirente perché hanno di più da perdere". "Paradossalmente, ho constato nella mia esperienza che era privo di mezzi nemmeno si presentava o assumeva un tono arrogante, mentre gli imputati ricchi tremavano come foglie e non dormivano da giorni perché avevano la vita distrutta e molto da perdere, e qui il ruolo anche psicologico degli avvocati è fondamentale".

Intervenendo dopo il Ministro, il neo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Fabio Pinelli ha ammonito: "Poniamo al centro del dibattito sulla stagione delle riforme del diritto penale liberale del prossimo futuro il tema, grande e urgente, della tutela della reputazione individuale". "Tutelare la reputazione, oggi - ha proseguito - , è importante tanto quanto lo era tutelare la libertà un tempo, visto che gli spazi di ripristino in sede giudiziaria della libertà violata sono molto più efficienti rispetto a quelli della reputazione compromessa, che quando è tale lo è spesso senza possibilità di recupero" ha spiegato.

"A ben vedere nella società digitale e dell'informazione globale la reputazione è la forma contemporanea di sintesi dei diritti di libertà", ha evidenziato Pinelli. "Una persona lesa irrimediabilmente nella sua sfera relazionale e reputazionale, è una persona compromessa nell'esercizio dei suoi più elementari diritti di libertà, ad iniziare da quelli inerenti alla propria vita privata e familiare".

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©