Civile

Cnf e Ocf: con anticipo riforma civile rischio caos nei tribunali

Ieri l'incontro con il capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia sui problemi organizzativi legati all'anticipazione al 1° marzo 2023 della "Cartabia" inizialmente prevista per il 30 giugno 2023

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Il Consiglio nazionale forense e l'Organismo congressuale forense hanno manifestato ieri al capo di Gabinetto del ministero della Giustizia, Alberto Rizzo, le notevoli criticità che la riforma del processo civile presenta, e la ferma contrarietà al provvedimento adottato per anticipare l'entrata in vigore di molte norme. Confronto aperto dunque sui problemi organizzativi legati all'anticipazione al 1° marzo 2023 della "Cartabia" inizialmente prevista per il 30 giugno 2023.

L'incontro ha visto la partecipazione da parte del Consiglio nazionale forense della presidente Maria Masi, della vicepresidente Patrizia Corona, del tesoriere Giuseppe Iacona e di componenti dell'Ufficio di Coordinamento dell'Organismo congressuale forense: il coordinatore Mario Scialla, il segretario Accursio Gallo, il tesoriere Antonino La Lumia e il componente Udc Stefano Tedeschi.

«La contrarietà nasce dalla consapevolezza - dichiara la presidente del Cnf Maria Masi - che le modifiche, anche strutturali, dell'intero assetto della giustizia civile, senza la necessaria e presupposta adeguatezza di mezzi, risorse e strumenti, non si riveleranno, purtroppo, funzionali al necessario recupero di efficienza richiesto dall'Europa, ma finiranno per aggravare la già grave e critica situazione attuale. A ciò si aggiungano le difficoltà "interpretative" del regime applicabile nell'immediato, con riferimento a molteplici aspetti legati alla fase introduttiva del processo di cognizione e alle norme anticipate relative ai procedimenti di famiglie e minori. Si è chiesto pertanto che vengano nell'immediato riportate all'originale previsione dell'entrata in vigore almeno le norme riferibili a questi ambiti".

"All'esito del non breve incontro, ci conforta la disponibilità manifestata dal ministero della Giustizia, e in particolare dal capo di Gabinetto Alberto Rizzo, sia di intervenire in maniera forte sulle molteplici disfunzioni del sistema informatico e digitale sia di ampliare la possibilità di interventi correttivi, anche su proposta dell'avvocatura, su cui attualmente grava il peso maggiore, se non unico degli oneri del "rinnovato" processo civile, senza onori», conclude la presidente Cnf Masi.

«Abbiamo ribadito, unitamente ai vertici del Consiglio Nazionale Forense, la contrarietà all'anticipazione dell'entrata in vigore della riforma del processo civile e l'enorme preoccupazione sulla impreparazione degli uffici Giudiziari a recepire le numerose ed importanti innovazioni», afferma il coordinatore dell'Ocf, Mario Scialla, che prosegue: «Per sopperire poi ai numerosi problemi legati alle infrastrutture informatiche è stato convocato d'urgenza un incontro con il Capo di Dgsia Vincenzo De Lisiche si è tenuto nel pomeriggio di ieri. L'occasione è stata utile per comprendere che in futuro gli interventi di manutenzione saranno meno frequenti e preannunciati con congruo anticipo. Si è cominciato anche a ragionare sulla ipotesi di un portale unico, come richiesto a gran voce dal Congresso di Lecce".

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