Giustizia

Inaugurazione anno giudiziario del Cnf - Masi: no a pregiudizi sul diritto di voto degli avvocati nei Consigli

Mattarella: "L'Avvocatura è chiamata a svolgere un ruolo centrale nella riforme, con lo spirito di collaborazione e servizio al Paese che ha contraddistinto la sua attività durante l'emergenza pandemica"

di Francesco Machina Grifeo

L'avvocatura deve contare di più "nelle scelte relative all'amministrazione della giustizia". Un traguardo che passa anche per l'inserimento dell'avvocato in Costituzione "perché sia esplicitato con chiarezza quali siano i soggetti ai quali la legge demanda la difesa". Il tempo è ormai "maturo" per definire quel "percorso comune" di magistrati e avvocati del quale parliamo da anni, e rimasto sulla carta, nell'ottica di favorire una comune cultura della giurisdizione ed "un'omogenea formazione degli attori del sistema giustizia". Lo ha detto la Presidente Maria Masi nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2022 del Consiglio Nazionale Forense, alla presenza della Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, del Vicepresidente del Csm, David Ermini, del Primo Presidente della Cassazione, Pietro Curzio, del Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, Michele Corradino e del Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino.

Il Presidente della Repubblica invece è intervenuto con un messaggio letto dalla Presidente Masi. "Siamo nella fase – ha scritto Mattarella - in cui troveranno piena applicazione le riforme approvate dal Parlamento nell'anno appena concluso e l'avvocatura è chiamata a svolgere in essa un ruolo centrale, con lo spirito di collaborazione e servizio al Paese che ha contraddistinto la sua attività durante l'emergenza pandemica. L'amministrazione della giustizia, efficace e tempestiva, è una condizione essenziale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l'impegno dell'avvocatura è elemento prezioso per permettere di concentrare gli sforzi sui traguardi comuni da raggiungere per assicurare una risposta in questo senso.

"Nell'ottica della cooperazione tra magistratura e avvocatura– ha proseguito Masi - abbiamo, pertanto, valutato con favore molte delle previsioni che nella proposta di riforma dell'ordinamento giudiziario, valorizzano il ruolo dell'avvocatura". Da qui è partito un ringraziamento alla Ministra Cartabia "soprattutto per l'attenzione rivolta al tema del funzionamento dei Consigli giudiziari". Il riferimento è alla proposta del diritto al voto della componente laica ma anche alle modifiche in tema di accesso alle cariche elettive ed elezione e funzionamento del CSM.

E qui si registra uno s punto polemico nei confronti della magistratura associata che ha mostrato un "pregiudizio e delle riserve" nei confronti del coinvolgimento dell'avvocatura. "Non si condividono – ha detto Masi -, le ragioni del dissenso, manifestato dalla componente associativa della magistratura e fondate su ipotetici conflitti d'interessi - il nostro sistema ordinamentale ne subisce di ben più gravi - che nella proposta governativa difficilmente si configurerebbero, tenuto conto della proposta del voto unitario e del preventivo parere reso dai consigli dell'ordine". "Tuttavia – ha aggiunto -, sotto il profilo dell'organizzazione degli uffici, le scelte effettuate, sia pure migliorative rispetto al testo originario, appaiono ancora insufficienti".

Masi ha poi chiesto un "maggiore coinvolgimento del CNF nella stesura dei decreti attuativi delle riforme" in materia di giustizia. Per la magistratura onoraria, invece, "relegata da troppo tempo, in una sorta di limbo giuridico" si impone il superamento delle "piccole misure tampone" attraverso l'adozione di una "soluzione definitiva e coerente con il sistema ordinamentale".

Stop a misure Covid nei tribunali - L'Avvocatura ha chiesto poi "con particolare urgenza che siano revocate o almeno ridimensionate le misure emergenziali, adottate in un contesto, fortunatamente molto diverso da quello attuale". Nel civile, ha detto Masi, la modalità della trattazione scritta si potrebbe mantenere "solo nelle ipotesi già contemplate nel progetto di riforma". Nel penale va superato "il limite delle giornaliere trattazioni tabellari, rimodulare la calendarizzazione delle udienze e degli orari e soprattutto garantire il libero accesso alle cancellerie". "Dal prossimo mese di aprile - ha aggiunto - saremo liberi di accedere, volendo, ad ogni iniziativa ludica, culturale ed è giusto che anche la Giustizia si disancori da limitazioni e divieti di accesso".

Riforma carceri – La Presidente ha poi affermato che la riforma carceraria e il carcere ostativo sono "interventi non ulteriormente differibili" e "assolutamente coerenti" con il Pnrr. "L'alto numero dei suicidi, verificatisi nelle carceri, e la nota scarsa qualità delle condizioni medie di detenzione, non possono e non devono lasciare indifferenti. La dignità umana va salvaguardata sempre, anche e soprattutto all'interno del sistema penitenziario".

Sulla guerra in Ucraina l'avvocatura italiana ha dato prova di "grande disponibilità e generosità, aderendo all'iniziativa promossa dal CNF d'intesa con il Consiglio degli Ordini Forensi Europei e promuovendo in autonomia sui singoli territori, di concerto e accordo con gli enti territoriali, iniziative a sostegno, protezione e cura dei tanti profughi, soprattutto bambini, che stanno arrivando in Italia".

Nuovi parametri forensi. "Il CNF – ha affermato Masi - ha lavorato molto sulla proposta di modifica degli stessi e bene, a giudicare dal parere favorevole espresso dal Consiglio di Stato, anche grazie alla fattiva collaborazione degli ordini e delle associazioni che non hanno fatto mancare il loro contributo, nonostante i tempi stretti di consultazione. Ritengo giusto segnalare che nella nostra proposta i valori indicati, calcolati in base ai parametri oggi vigenti, dovrebbero essere ricalcolati ed adeguati all'aumento dei beni e servizi che più hanno inciso sui costi di uno studio legale, a partire dal 2014 ad oggi".

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